Caso Colombia, Gasparri: “Profumo non può rimanere silente”

"Inseguito da più parti, anche dai cronisti per la strada, D'Alema è costretto ad un'intervista di autodifesa sul commercio di armi con Colombia".

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse in foto Maurizio Gasparri

ROMA – “Inseguito da più parti, anche dai cronisti per la strada, D’Alema è costretto ad un’intervista di autodifesa sul commercio di armi con Colombia. Le sue risposte non chiariscono e faremo bene ad occuparcene, come ho chiesto e ottenuto, in commissione difesa del Senato. Le nostre audizioni sul commercio internazionale di armi devono chiarire quale sia stato in singole vicende il ruolo dei vari protagonisti. E i contatti tra D’Alema e Leonardo non vengono smentiti, anzi vengono confermati dall’intervista rilasciata dall’ex leader della sinistra. D’Alema sarà libero, non avendo più incarichi politici, di svolgere le sue attività, e bisognerà dimostrare se ha violato delle leggi, senza pregiudizi. Ma il ruolo ambiguo è quello di Profumo e di Leonardo. Il capo della principale azienda che opera nel settore degli armamenti non può non conoscere le leggi che stabiliscono un preciso ruolo dei governi in commerci di questa natura. Profumo non può rimanere silente. Deve spiegare. Deve rispondere. E deve forse cambiare mestiere. Se a Profumo piace tanto la sinistra, come ha dimostrato nel passato, lasci le aziende e si dedichi o alla politica con il PD o al lobbismo con D’Alema”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, componente della Commissione Difesa di Palazzo Madama.

LaPresse

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