Caso Cucchi, il comandante generale dell’Arma si scusa con la sorella

"L'Arma si scusa sempre quando alcuni dei suoi componenti sbagliano e viene accertato che vengono meno al proprio dovere"

Foto Daniele Leone / LaPresse

MILANO (LaPresse) – Caso Cucchi, il comandante generale dell’Arma si scusa con la sorella. “L’Arma si scusa sempre quando alcuni dei suoi componenti sbagliano e viene accertato che vengono meno al proprio dovere”. Così Giovanni Nistri, comandante generale dell’Arma dei carabinieri, intervistato dal direttore di Radio Capital Massimo Giannini sul caso Cucchi. Aggiunge Nistri: “Ci sono episodi esecrabili per i quali l’Arma si deve scusare, non come istituzione, ma per il fatto che alcuni suoi componenti infedeli e scorretti sono venuti meno al dovere che avevano anche nei confronti dell’Arma stessa”.

“Ho già avuto modo di vedere Ilaria Cucchi e il suo avvocato, e non ho alcun motivo per non incontrarla di nuovo, qualora ritenga opportuno un nuovo incontro”. Così Giovanni Nistri, comandante generale dell’Arma dei carabinieri, intervistato dal direttore di Radio Capital Massimo Giannini sul caso Cucchi. “La famiglia è in attesa di giustizia”, ha aggiunto Nistri.

Caso Cucchi, le dichiarazioni del comandante generale Giovanni Nistri

Stefano Cucchi poteva essere suo figlio, ci ha pensato? “Certo che ci ho pensato. Pensa che un padre non pensi tutti i giorni ai figli e non riporti le esperienze che legge e che vive ai propri figli? Ogni volta mi interrogo su cosa ho fatto per i miei figli perché loro non debbano essere comunque coinvolti, sentirsi deboli anche loro. Del resto penso ai genitori anche quando vengono arrestati i giovani”.

“Quando un giovane prese un palo della recinzione di un campo e letteralmente sfasciò la testa a un carabiniere e prese a calci un altro carabiniere facendogli perdere un occhio, io ho sempre pensato ai genitori, a cosa avevano fatto, a cosa non avevano fatto, e mi sono sempre interrogato su tutte le manchevolezze del mio essere padre con figli”. Così Giovanni Nistri, comandante generale dell’Arma dei carabinieri, rispondendo alle domande del direttore di Radio Capital Massimo Giannini intervistato sul caso Cucchi.

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