ROMA – “Abbiamo votato tutti a favore dell’autorizzazione a procedere. Vi immaginate se fosse successo il contrario?”, parola di Roberto Fico. “In Italia l’immunità parlamentare è sempre stata uno scudo per la politica, mai una garanzia”, così Luigi Di Maio. “L’M5S da sempre è contrario all’immunità dei parlamentari. Da anni promuove il ‘Parlamento pulito’”, lo aggiunge Beppe Grillo.
Queste ed altre sono le dichiarazioni rilasciate dai pentastellati negli ultimi anni che stanno girando sui profili social, tra i gruppi e le pagine degli attivisti 5 Stelle proprio oggi. Non sono dichiarazioni recenti né esternazioni sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini dopo il caso Diciotti. No. Fico, Di Maio e Grillo affermavano questi concetti rispettivamente nel 2015 e nel 2014. Ma online la bagarre e le polemiche montano, così come le divisioni e le risse verbali social tra gli elettori del Movimento. L’esito del voto lo avremo solo in serata, ma un dato è già chiaro: l’elettorato 5 Stelle è spaccato e insofferente. Questa vicenda rischia di portare con sé strascichi infiniti.
Sui social tanti attivisti si dicono “pronti a votare Lega”
A leggere in giro tra i vari gruppi di elettori, fan o simpatizzanti 5 Stelle emerge chiaro il malessere che in questo momento stanno vivendo un po’ tutti i pentastellati. Ma soprattutto prende sempre più piede una larga fetta di persone disposte a difendere Matteo Salvini da qualsiasi accusa. Se gli ‘ortodossi’ sperano in una presa di distanza dal leder leghista e dal Carroccio, in tanti si dicono pronti anche a votare direttamente per il “Capitano”. Questi fenomeni sono imponderabili, il web e il mondo social possono facilmente trarre in inganno. Ma è evidente che qualcosa tra il Movimento e il suo popolo si sta rompendo, mentre una percentuale di elettori pentastellati è in piena sintonia con Salvini.
Gli ortodossi rilanciano Grillo, Di Maio sempre più isolato
Tanti i commenti contro Luigi Di Maio. Raramente la base pentastellata è andata contro il proprio leader. Potrebbe essere un precedente, una svolta epocale nel Dna 5 Stelle. Nei gruppi d’interesse tanti attivisti mettono in discussione un po’ tutto: l’accordo con la Lega, il costante inseguimento del Carroccio, la scelta politica su determinati provvedimenti.
Il tweet polemico di Grillo contro il quesito apparso sulla piattaforma Rousseau per il referendum sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini è diventato una sorta di slogan che in tutta Italia gli ‘ortodossi’ stanno rilanciando a più non posso. Una sorta di dichiarazione di voto. Non ci saranno tessere e circoli ma, nonostante i dubbi sui metodi di calcolo del voto, potrebbe essere una sorta di primordiale ‘congresso’, un pesarsi in vista delle scelte future. Quanto influirà sul governo e sulle prossime elezioni si vedrà.