MILANO – Con la famiglia Peleg “continuiamo ad avere linee ed atteggiamenti molto diversi. Loro hanno creato da subito un’attenzione mediatica incredibile: ancora prima del sequestro erano usciti pezzi anche su giornali internazionali. Non so, forse credevano, facendo uscire cose, di influenzare i giudici attraverso i mass media. Non a caso hanno ingaggiato dei super esperti di comunicazione. Per noi questa è una storia che doveva restare privata, e che invece qualcuno ha voluto far diventare pubblica”. A raccontarlo a Repubblica è Or Nirko, lo zio paterno del piccolo Eitan Biran.
Ora, dice lo zio, Eitan sta bene “è tornato a scuola”, “ha bisogno di pace. Il fatto di essere tornato a vivere dove viveva dal 23 maggio scorso lo fa stare bene”.
Al momento, dice, non hanno ancora conosciuto il nuovo tutore legale esterno ma sperano che questo possa normalizzare e rasserenare i rapporti tra i due nuclei familiari. “A noi – sottolinea lo zio – importa che il bambino stia bene e che, dopo quello che è accaduto e lo stress a cui è stato sottoposto, si riprenda la sua vita qui, con le sue ‘sorelline’, i suoi compagni, i suoi amichetti.
Insomma: il suo ambiente”.
(LaPresse)