RIAD – Sul caso Kashoggi si continua ad indagare anche se iniziano ad arrivare i primi provvedimenti. Cinque persone sono state condannate a morte per la brutale uccisione del giornalista. Il principe ereditario Mohammed bin Salman invece è stato scagionato da ogni accusa.
Il principe ereditario scagionato da ogni accusa per il caso Kashoggi
L’annuncio è stato fatto dal procuratore che si sta occupando del caso, che in una conferenza stampa ha chiesto pubblicamente la condanna a morte per coloro che hanno ordinato e poi eseguito l’omicidio. In realtà sarebbero 18 le persone implicate nel reato sebbene non si conoscano i nomi per motivi connessi al sistema di procedura penale dell’Arabia Saudita. Il corrispondente del Washington Post sarebbe stato drogato, con una dose che si è rivelata letale, e poi smembrato e condotto all’esterno del consolato di Instabul, nelle mani di un agente di sicurezza turco, così da depistare gli investigatori.
Il pugno duro della Turchia: spiegazioni insufficientik
Ma dalla Turchia arriva una replica durissima nei confronti di quanto annunciato finora. ll Ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu ha dichiarato: “Ci dicono che Khashoggi è stato ucciso perché si sarebbe opposto a essere riportato nel suo Paese. Ma in realtà questo omicidio, come abbiamo già detto, era stato pianificato in anticipo. Sono motivazioni insufficienti. Il gesto non è stato improvvisato, avevano portato persone e strumenti necessari per farlo, avevano già pianificato come ucciderlo e come farlo a pezzi”.