CASERTA (gt) – Se ci lasciassimo andare a un’analisi cinica, esclusivamente numerica, e considerando che ormai l’elettorato è sempre più legato ai singoli e non ai partiti, il Pd, decidendo di non concedere la tessera a Gennaro Oliviero (nella foto), attuale presidente del consiglio regionale e ad altri 8 amministratori casertani, ha rinunciato a tantissimi voti. Con alle porte una battaglia per le regionali dall’esito incerto, con il posizionamento di Vincenzo De Luca, intenzionato a ricandidarsi governatore, non ancora definito e un avversario che, di fatto, si è svelato (è molto possibile che il centrodestra punti sul viceministro Edmondo Cirielli), quello dei vertici nazionali dem, rappresentati a Caserta da Susanna Camusso, sa tanto di harakiri. Tralasciando i possibili effetti elettorali, Oliviero non sembra intenzionato ad arrendersi e avrebbe chiesto più dettagli sulle motivazioni che hanno spinto il partito a negargli la tessera per violazioni del codice etico. E una volta appreso bene il motivo, a quanto pare, ricorrerà alla commissione di garanzia.
Con Oliviero hanno ricevuto il no alla tessera pure Davide Guida, ex sindaco di Arienzo; Silvio Sasso, consigliere di opposizione di Sessa Aurunca; Massimo Schiavone, già presidente del consiglio comunale sessano e candidato alle ultime Europee; Fabio Civitillo e Agostino Navarra, consiglieri di Piedimonte Matese; e quelli di Macerata, Antonietta Nacca e Fabio Cipro. Nell’elenco c’è pure Vito Marotta, primo cittadino di San Nicola La Strada: “Si tratta di vicende meramente formali. Per me la politica è altro: spirito di servizio e militanza. La mia vicenda è impropriamente accostata ad altre, dopo un impegno alle elezioni politiche ed europee. Ieri sera – ha fatto sapere – sono andato alla riunione del circolo Pd della mia città, come faccio tutti i martedì, che si contraddistingue, anche grazie al mio contributo, come miglior circolo della provincia per iniziativa politica, radicamento e consenso”.
Avevamo chiesto un commento anche a Sasso, che però ha preferito non intervenire. È intervenuto, invece, il consigliere regionale Pasquale Di Fenza: “Desidero esprimere solidarietà e vicinanza al presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero per essere stato ‘messo alla porta’ dal commissario del Pd di Caserta, Susanna Camusso, che non ha accolto la sua richiesta di iscrizione ‘ai sensi dello Statuto e del Codice etico’. Si tratta di una decisione forte, molto probabilmente legata ad altri fattori oltre a quelli che trapelano dalla dirigenza dem”. Il riferimento è che dietro i 9 no possa esserci lo scontro tra correnti che caratterizza in modo forte il partito. E una di queste correnti è guidata dal parlamentare Stefano Graziano, non in buoni rapporti con l’area di Oliviero. “Forse – ha proseguito Di Fenza – è l’avvio di una campagna di epurazione nei confronti di coloro che non sono allineati al pensiero ‘unico’ che vorrebbe imporre il segretario nazionale Elly Schlein sul terzo mandato? Non si sa, resta il fatto che una scelta del genere dà spazio a numerosi retropensieri. Sono vicino al presidente Oliviero – ha concluso – , politico di spessore sempre al fianco dei cittadini, e a tutti coloro che hanno visto respinta la richiesta di iscrizione”.
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