Castel Volturno, brucia Bortolotto: ipotesi vendetta. Il rogo pochi giorni dopo il divieto di coltivare nelle aree limitrofe all’ex discarica

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Incendio a Castel Volturno

CASTEL VOLTURNO – L’area dell’ex discarica Bortolotto torna al centro dell’attenzione. Un incendio si è propagato, martedì sera, dai terreni agricoli confinanti fino alla fascia di vegetazione che ricopre il sito, bonificato da tempo e affidato alla gestione della Gisec. Le fiamme hanno interessato soltanto le zone di superficie, senza intaccare né la copertura in gomma né l’impianto per l’estrazione del biogas. L’allarme è stato raccolto dalla protezione civile di Castel Volturno e dai vigili del fuoco di Mondragone, giunti con una squadra e un’autobotte.

Tra i primi ad arrivare sul posto anche il sindaco Pasquale Marrandino, che ha coordinato i contatti con i soccorritori. Proprio il primo cittadino ha ricordato come poche settimane fa abbia firmato un’ordinanza che vieta le coltivazioni a ridosso delle discariche, misura poi rilanciata dal commissario straordinario per le bonifiche, il generale Vadalà, come ‘modello Castel Volturno’. Un dettaglio che alimenta i sospetti su una possibile origine dolosa del rogo. “Il dubbio che si tratti di un dispetto c’è – ha ammesso Marrandino – ma saranno le indagini a chiarirlo. L’importante è che non si siano registrati danni”. I carabinieri forestali hanno avviato accertamenti per stabilire le cause dell’incendio. L’episodio conferma tuttavia la fragilità di un territorio che, nonostante gli interventi di bonifica, resta esposto al rischio di azioni mirate a minare la fiducia nei percorsi di risanamento.

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