CASTELLAMMARE DI STABIA – Lesioni personali aggravate, ricettazione e di detenzione e porto illegale in luogo pubblico di arma da fuoco, reati aggravati da finalità mafiose: queste le accuse nei confronti di un minore che è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Napoli su richiesta della Procura per i Minori ed eseguita Carabinieri della Compagnia di Castellammare di Stabia. L’indagine ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti del 16enne in merito al ferimento di Panariello Giovanni Battista, 21 anni, e De Luca Michele, 58 anni, avvenuto il 10 settembre 2017 nel centro storico di Castellammare di Stabia in concorso con quattro maggiorenni (arrestati a dicembre 2017 su provvedimento del Gip di Napoli chiesto dalla Dda partenopea), uno dei quali pregiudicato per associazione camorristica essendo stato già condannato con sentenza passata in giudicato quale appartenente al clan D’Alessandro. Secondo la ricostruzione il minore si occupò di accompagnare gli uomini armati a bordo di bicicletta elettrica, di fermare momentaneamente il traffico cittadino, di agevolare la fuga degli esecutori materiali del raid. L’agguato era una ritorsione armata in risposta al pestaggio di uno spacciatore avvenuto poco prima proprio da parte di Panariello ed un’altra persona che però riuscì a scappare durante l’agguato. Tutti i personaggi sono stati individuati e arrestati poiché ripresi da più telecamere installate nelle vicinanze del luogo ove venne commesso il fatto. Il minorenne è ora nel centro di Prima Accoglienza per i Minori di Napoli sul viale colli Aminei.