Castelvolturno, sgomberate le case dei Belforte

CASTELVOLTURNO – Costruiti abusivamente sul demanio marittimo: è il motivo che ha spinto la Procura di S. Maria Capua Vetere a sequestrare gli immobili riconducibili alla famiglia Belforte. Una misura che arriva a conclusione di una complessa indagine, coordinata dal pubblico ministero Nicola Camerlingo e condotta dai carabinieri e dalla capitaneria di porto.
Prima di arrivare all’apposizione dei sigilli su alcune delle strutture che si trovano in via Brunelleschi, a Bagnara, gli investigatori hanno ricostruito, interfacciandosi con l’ufficio Tecnico del Comune di Castelvolturno, come si fosse giunti alla loro costruzione e quali norme, nel metterle in piedi, fossero state violate.
Per alcune delle strutture ritenute edificate illegalmente e sempre dei Belforte, ieri è scaduto il termine che era stato dato a chi le occupava per sgomberarle.
Sequestri e ordini di sgombero hanno interessato le abitazioni dei boss Domenico e Salvatore Belforte, leader della cosca dei Mazzacane, con base a Marcianise, e dei loro fratelli Pasquale e Rosa. La misura di sequestro disposta dalla Procura ora dovrà essere convalidata dall’ufficio Gip del Tribunale di S. Maria Capua Vetere. Alcune di queste strutture rappresenterebbero delle eredità che i genitori avevano lasciato ai fratelli Belforte. Ora venivano usate da figli e nipoti dei boss come seconde case, sfruttate nel periodo estivo. A rappresentare i quattro in questo procedimento giudiziario, che potrebbe sfociare nella demolizione degli immobili, sono i legali Nicola Musone e Luca Viggiano.

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