Catania: abusi su moglie e figlia 13enne, arrestato 38enne

A Catania, un uomo di 38 anni, già noto alle forze dell'ordine, è stato arrestato dai carabinieri per violenza sessuale continuata e aggravata e maltrattamenti in famiglia.

Anni di maltrattamenti e violenze, abusi sessuali, percosse e intimidazioni anche con la ‘promessa’ di usare dei coltelli: un padre e marito ‘orco’ che ha violentato la sua compagna fin dall’inizio della loro relazione, nel 2004, e che da un anno aveva rivolto le sue attenzioni alla figlia adolescente.

A Catania, un uomo di 38 anni, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato dai carabinieri per violenza sessuale continuata e aggravata e maltrattamenti in famiglia.

La ragazzina, stanca di subire, ha confidato il suo inferno a uno dei suoi insegnanti. Loro non hanno perso un attimo e si sono rivolti ai carabinieri. Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere della Procura di Catania, hanno consentito di far emergere un contesto familiare contraddistinto da anni di maltrattamenti e violenze, anche di natura sessuale, nei confronti della donna e della figlia minore. Lei, secondo quanto accertato, è stata vittima di pratiche erotiche, fortunatamente non complete. Dalle indagini è emerso come il 38enne avesse abusato della moglie sin dall’inizio della loro relazione di convivenza, nel 2004 e che da circa un anno, le sue attenzioni si erano indirizzate verso sua figlia.

I carabinieri hanno scoperto uno stato di timore e di perenne ansia creato dal 38enne, dedito al consumo di alcol e droga, nei confronti della donna e della ragazzina, ricorrendo spesso a percosse e intimidazioni rese più temibili dalla minaccia dell’uso di coltelli.

Dalle indagini sono emerse “la freddezza e la mancanza di qualsivoglia inibizione da parte del genitore carnefice”, che aveva sempre contrastato i tentativi delle vittime di far emergere con i familiari quanto di torbido stesse accadendo.

Invece di desistere o di comprendere la gravità dei propri gesti, il 38enne aveva raccontato ai propri parenti che le confessioni della figlia e della convivente, fossero semplicemente il frutto della loro immaginazione e talvolta addirittura di “un sogno”.

Subito dopo la denuncia, la donna, madre di 4 figli tutti minorenni, è stata trasferita in una casa protetta, così da interrompere la spirale delle violenze. Ed è da quel rifugio che entrambe hanno raccontato il loro calvario, fornendo agli inquirenti dettagli preziosi per ricostruire l’intera vicenda. Per il 38enne si sono aperte le porte del carcere di Catania Piazza Lanza.

di Laura Pirone

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