Catania, sequestrati 138 capi di bestiame: denunciato il titolare dell’allevamento

Gli animali, sprovvisti di documentazione sanitaria, sono stati giudicati potenzialmente infetti e pericolosi per la salute pubblica

Catania (LaPresse) – I carabinieri del Nas di Catania, durante i controlli svolti nei giorni scorsi negli allevamenti di bestiame, hanno riscontrato delle irregolarità igienico-sanitarie in una azienda zootecnica di contrada San Nicola a Mascali (Catania). I militari sono stati coadiuvati dal servizio veterinario dell’azienda sanitaria provinciale. Al termine dell’ispezione hanno evidenziato come il titolare dell’allevamento ovi-caprino non avesse identificato i capi di bestiame. Nè li avesse sottoposti alla prevista profilassi. Gli animali, sprovvisti di documentazione sanitaria, sono stati giudicati potenzialmente infetti e pericolosi per la salute pubblica. L’allevamento è stato posto sotto sequestro e il titolare denunciato. I capi sequestrati sul mercato avrebbero un valore di circa 50mila euro.

Tre giorni fa operazione contro il caporalato a Forlì

Si è conclusa in questi giorni, con l’interrogatorio di garanzia avvenuto nel fine settimana, l’attività di polizia giudiziaria che i militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Forli’ hanno condotto eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Nei confronti di “tre persone di nazionalità marocchina accusate di aver reclutato ed impiegato manodopera in condizioni di sfruttamento in imprese agricole delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Verona”.

Dunque, spiegano i finanzieri, che le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Forli’, nel 2017 avevano già portato ad arresti, sequestri, condanne e rinvii a giudizio. Il territorio romagnolo è stato quindi nuovamente interessato da accertamenti penali in materia di caporalato”. Nel dettaglio, le indagini sono scattate “in seguito a segnalazioni di alcuni lavoratori alla Guardia di finanza. E a quanto accertato dall’Ispettorato del lavoro nell’agosto 2017”.

A quel punto sono partite le verifiche delle Fiamme gialle. Sotto la direzione della Procura hanno “eseguito sopralluoghi, pedinamenti ed appostamenti, intercettazioni telefoniche. Ed anche accertamenti finanziari, perquisizioni e sequestri di documentazione utile per i successivi riscontri incrociati”. Parallelamente, l’Ispettorato del Lavoro e l’Inail di Forli’ hanno svolto “un’accurata analisi degli aspetti lavoristici della vicenda”. Alla fine e’ emerso che tre persone arrestate “gestivano, anche tramite prestanome, diverse cooperative con cui avevano reclutato decine di lavoratori da destinare ad imprese agricole, soprattutto nel settore dell’allevamento dei polli”.

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