
NAPOLI – Il Napoli torna a guidare la classifica della Serie A, condividendo il primato con la Roma dopo sei giornate, e lo fa da campione d’Italia in carica sotto la guida di Antonio Conte. Un ini- zio di stagione che aveva riacceso l’entusiasmo dei tifosi partenopei, pronti a sognare una nuova cavalcata tricolore dopo il trionfo dello scorso campionato. Tuttavia, l’euforia degli ultimi tempi ha subito un brusco rallentamento, non tanto per motivi tecnici o di risultati, quanto per le limitazioni imposte alla presenza dei tifosi azzurri in trasferta. Durante la sosta per le Nazionali, le riflessioni in casa Napoli non riguardano solo la condizione della squadra o i prossimi impegni di calendario. Tiene banco, infatti, la questione legata al divieto di trasferta per i residenti in Campania, che sta interessando sempre più gare lontano dal “Maradona”. Dopo le restrizioni già adottate per le partite a Milano e Torino, è arrivata anche la decisione del Bologna, che anticipa le mosse dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive vietando la vendita dei biglietti ai tifosi campani in vista del match del 9 novembre al Dall’Ara (fischio d’inizio alle ore 15).
Una scelta che ha inevitabilmente generato malumore tra i sostenitori partenopei, da sempre al seguito della squadra anche nei momenti più difficili, e ora penalizzati proprio nel momento in cui il Napoli è tornato ai vertici del calcio italiano. Il prossimo impegno degli azzurri è fissato per sabato 18 ottobre alle ore 18 contro il Tori- no, allo stadio Olimpico-Grande Torino: anche in questa occasione, non sarà consentito l’accesso ai tifosi residenti in Campania. Per ora, restano poche le trasferte “aperte”: Reggio Emilia e Firenze sono le uniche sedi dove i supporter partenopei hanno potuto e potranno seguire liberamente la propria squadra. Situazione ancora in bilico per Lecce-Napoli, in programma il 28 ottobre per il primo turno infrasettimanale della stagione: il club salentino non ha ancora comunicato ufficialmente la propria posizione sulla vendita dei biglietti anche in attesa delle decisioni dell’Osservatorio.. Il clima che si respira tra i tifosi è di crescente frustrazione. Da una parte la gioia per i risultati sportivi, dall’altra l’amarezza per l’impossibilità di vivere da vicino una stagione che si preannuncia entusiasmante. Il dibattito è aperto: se da un lato la sicurezza resta una priorità per le istituzioni, dall’altro si pone la questione dell’equità e della libertà di movimento per una tifoseria passionale ma spesso penalizzata in blocco per responsabilità di pochi. Sempreché ce ne siano state