MILANO – “Non credo né al grande centro, né al campo largo di Enrico Letta. Ergo: alle Politiche noi e +Europa andremo soli”. Lo annuncia Carlo Calenda in un’intervista a Repubblica. “Per me – aggiunge il leader di Azione – l’unico campo possibile è quello composto dalle forze che in Europa formano la maggioranza Ursula, figlie delle tre grandi tradizioni politiche — socialista, popolare e liberale — che escludono populisti e sovranisti”.
Anche Forza Italia, sottolinea Calenda, concorda “sulla necessità che la grande coalizione a sostegno di Draghi debba andare avanti anche dopo le prossime elezioni. Molto dipenderà dalla legge elettorale. Io però dubito che si riuscirà a cambiarla. E dunque il centrosinistra si alleerà con il M5S in disfacimento e il centrodestra si ricompatterà, tutti fingeranno di non aver governato insieme e in campagna elettorale si affronteranno col solito armamentario a base di insulti su fascismo e comunismo. Dopodiché si accorgeranno che esiste un movimento politico come il nostro, sganciato dai due schieramenti che hanno dentro forze antisistema — da una parte il M5S, dall’altra Fdi e un pezzo di Lega — che, il giorno dopo il voto, proporrà di formare un governo senza le ali estreme, scomponendo i poli a vantaggio di una maggioranza simile a quella europea”.
Calenda dunque al momento esclude un patto con il Pd: “Se ci sono i 5S noi andremo soli alle elezioni. Per il Pd ci sono sempre stati alleati di serie A e di serie B. Ma questo non può funzionare. Finché Letta non rinuncerà allo schema Bettini, che ritiene noi riformisti un accessorio, non si potrà correre uniti alle Politiche, anche se poi saremo insieme al governo”.
(LaPresse)