Il governo guidato da Giorgia Meloni si gioca molto del suo destino sul tema dell’immigrazione. Per questo l’attenzione è alta e le decisioni che verranno prese da Roma saranno seguite da un impegno massimo per far sì che il progetti diventino realtà. Con l’emendamento del Governo al Decreto Sud è stato stabilito che ogni regione dovrà avere un centro di permanenza e rimpatrio (Cpr) e che a decidere quale città li ospiterà sarà direttamente l’esecutivo nazionale.
Per la Campania il titolare del Viminale, Matteo Piantedosi, sembra avere le idee molto chiare. Da indiscrezioni emerge, infatti, che la località individuata dal Ministero sia Castelvolturno e la zona quella al confine con Villa Literno. Un’area che risponde alle tre caratteristiche principali individuate: la lontananza dal centro abitato, la possibilità di sorvegliare al meglio le strutture e buoni collegamenti stradali. Perché, però, proprio Castelvolturno, che al fenomeno dell’immigrazione, soprattutto clandestina, ha già pagato un prezzo altissimo?
Perché, secondo il governo, avere un centro di permanenza e rimpatrio può essere il primo, fondamentale, passo di una strategia più ampia. L’obiettivo è quello di proporre per il litorale domizio un vero e proprio ‘modello Caivano’, con un serie di interventi di ampio respiro, con una politica integrata che porti a realizzare un piano di rinascita vero e proprio dal territorio. L’installazione del Cpr tra Castelvolturno e Villa Literno poterebbe in prima battuta a un lavoro di valutazione della presenza, ampia, dei migranti in loco.
Porterebbe a un rafforzamento notevole della presenza di forze dell’ordine, con notevoli rinforzi inviati direttamente dalla Capitale. E garantirebbe anche ristori con i quali il Municipio potrebbe investire nel miglioramento della vivibilità della città. E’ sufficiente? No, sicuramente. L’obiettivo del governo, come per Caivano, non è soltanto quello di rafforzare la presenza dello Stato impegnato a garantire la legalità. Fondamentale, per la riuscita di un intervento politico-sociale di questo tipo, che l’economia della zona interessata possa rinascere.
E con la Zona economica speciale e interventi specifici con agevolazioni alle imprese, Castelvolturno potrebbe vivere una fase nuova della propria storia. Questa l’idea, quindi. Il centro di permanenza e rimpatrio sarà considerato ‘opera di interesse nazionale’, e per questo la decisione sarà presa nelle stanze del governo. Ma è fondamentale anche una fase di ascolto e di confronto con le istituzioni locali. Che comincerà nelle prossime settimane, come chiesto anche dal sindaco di Villa Literno su queste colonne nei giorni scorsi.
I Cpr saranno 21: uno per ogni regione e a realizzarli sarà il Ministero della Difesa, che potrà contare su uno stanziamento straordinario di 20 milioni di euro e che coinvolgerà il genio militare per rendere idonee ad ospitare queste strutture in vecchie caserme o aree militari dismesse. Per ora, è bene ricordarlo, si tratta di ipotesi. Indiscrezioni che, però, assumono sempre più sostanza con il passare delle ore.