Fiuggi – Inaccettabili e sgradevoli. Silvio Berlusconi non ci sta a essere considerato un alleato di serie B, costretto a un accordo solo locale. L’irritazione del Cav è palpabile soprattutto quando, dal palco della kermesse ‘L’Italia e l’Europa che vogliamo’, organizzata da Antonio Tajani a Fiuggi, il leader azzurro pronuncia quel “il signor Salvini”, ben scandito benché la sua voce non nasconda fatica e sofferenza per il caldo torrido in sala.
Per Berlusconi, il vicepremier e ministro dell’Interno deve trovare una “scusa” perché “non deve far scoppiare un diverbio con i 5stelle, un diverbio che noi aspettiamo e auspichiamo anche presto”.. Salvini tace, rumors confidano che la replica non ci sarà.
“Saranno gli elettori poi a decidere” chiosa il vicepremier
Poi arriva secca e tagliente, e di certo non getta acqua sul fuoco: “In tre mesi di governo ho imparato a non commentare gli attacchi degli altri, se commentassi gli attacchi di questo o quell’altro politico o magistrato non farei il mio lavoro.
L’ex premier non aveva preso bene le parole dette alla manifestazione di Atreju di Giorgia Meloni e di certo non ingoierà quelle sprezzanti davanti ai microfoni di ‘Non è l’ Arena’ di Massimo Giletti.
Al tavolo della coalizione di centrodestra l’uomo di Arcore, che il 29 settembre compirà 82 anni, vuole contare ancora e vuole dire la sua su provvedimenti in tema di giustizia, telecomunicazione e soprattutto di economia.
Non è infatti a caso la difesa a spada tratta del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, che non può essere considerato solo un “bancomat” dal Movimento 5Stelle, che nel contempo vuole aumentare il deficit non per qualcosa di “serio che crei ricchezza, che crei lavoro”. Anzi, attacca il Cav “la risposta del Vice-Premier grillino è caratteristica del loro dilettantismo: chiedere al Tesoro più soldi e – di fronte alle resistenze del Ministro Tria che non vorrebbe sfasciare i conti pubblici – minacciare di cacciarlo”.
Ennesima luna di miele del centrodestra finita dopo nemmeno una settimana
E le tensioni sono certificate dalla decisione di Berlusconi di correre per le prossime europee. Una candidatura chiacchierata da tempo di cui proprio a palazzo Grazioli avevano parlato Salvini e Berlusconi con la promessa di quest’ultimo che non ci sarebbe stata. Così non sarà, ha assicurato il leader azzurro: “È quello che mi chiedono tutti“.