ROMA – Da una parte Lega e Forza Italia, dall’altra Fratelli d’Italia. C’era una volta il centrodestra unito. Nel giorno in cui Silvio Berlusconi e Matteo Salvini tornano a vedersi ad Arcore, emerge con sempre maggiore evidenza la distanza con il partito di Giorgia Meloni. La ferita aperta in occasione dell’elezione del presidente della Repubblica d’altronde non si è ancora rimarginata e al momento, nonostante l’appuntamento sempre più vicino delle amministrative, non sono fissati in agenda vertici chiarificatori.
A ritrovarsi assieme, per l’ennesima volta nel giro di poche settimane, sono invece Berlusconi e Salvini in quello che i rispettivi staff definiscono come un “lungo e cordiale” incontro che testimonia “un forte feeling”. I due leader, viene riferito, hanno trascorso assieme il pomeriggio per fare un punto della situazione politica, con particolare riferimento ai decreti in arrivo e alla riforma fiscale, su cui si respira ottimismo e si continua a lavorare senza alzare i toni.
Sul tema sia Salvini che Berlusconi sono stati già chiari nei giorni scorsi e hanno ribadito “la necessità di non aumentare le tasse per famiglie e imprese”. E mentre il centrodestra di governo fa asse e si compatta, Fdi resta tagliato fuori.
“Il vertice Berlusconi-Salvini di Arcore conferma ed accentua l’esistenza di due centrodestra non necessariamente ricomponibili”, ammette su Twitter il vicepresidente dei deputati di Forza Italia, Gianfranco Rotondi, aggiungendo che “per elettori ed aspiranti eletti temo che si approssimi l’ora di una scelta”. Scelta che potrebbe palesarsi già al prossimo appuntamento elettorale con le amministrative. Le difficoltà nel fare squadra in diverse città sono note da tempo, e l’accordo a Palermo tra Lega e FI – con il ticket tra Francesco Cascio candidato sindaco e l’assessore regionale alla cultura Alberto Samonà vice – sono lì a dimostrarlo.
Resta perciò sullo sfondo lo strappo all’interno della coalizione, con Fratelli d’Italia sulle barricate proprio per le mosse degli alleati in Sicilia. Una situazione che nei giorni scorsi ha spinto il partito di Giorgia Meloni a chiedere ‘un intervento diretto di Silvio Berlusconi’. La mossa però non sembra aver sortito l’effetto sperato.
Anzi, secondo quanto risulta a LaPresse, la modalità con cui Fdi si è mossa, auspicando con una nota il coinvolgimento in prima persona del Cav, è stata percepita dalle parti di Forza Italia più che altro come una sorta di provocazione – visto che i leader sono soliti parlarsi senza bisogno di annunci pubblici – e ha suscitato anche un certo fastidio per il modo irrituale con cui è stata messa in atto. Insomma, non esattamente un clima conciliante.(LaPresse)