Centrodestra, Tajani: “Prima vinciamo, poi pensiamo a chi sarà il capo”

Le parole del coordinatore e vicepresidente di Forza Italia

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse Nella foto: Antonio Tajani vicepresidente e coordinatore nazionale di Forza Italia

ROMA – “Lasciamo perdere questo continuo parlare di leadership o premiership: gli elettori vogliono sapere non chi va, ma cosa si fa al governo. Nel centrodestra ci sono oggi tre leader, di forze diverse. Prima vinciamo, poi pensiamo a chi sarà il ‘capo’”. Lo ha detto Antonio Tajani, coordinatore e vicepresidente di Forza Italia, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ commentando l’attuale situazione del centrodestra dopo le recenti elezioni amministrative. Tajani ha invitato a “non drammatizzare un risultato che sta passando per quello che non è. Come ha detto Berlusconi, in queste elezioni non ha vinto nessuno, se non l’astensione”. Su Silvio Berlusconi ed il suo ruolo nella coalizione, il coordinatore di Forza Italia ha commentato: “Berlusconi può avere il ruolo di promotore per la sua esperienza, la sua saggezza, per la capacità di mediazione e la facilità nei rapporti umani, per il suo essere – lui sì – un leader riconosciuto, dentro e fuori il centrodestra”.

Tajani si è detto d’accordo sulla necessità di un vertice tra gli alleati del centrodestra come chiesto da Giorgia Meloni e Matteo Salvini: “Anche noi siamo d’accordo”. Il vetice si farà “Nei prossimi giorni. Andrà giustamente preparato, inutile incontrarsi solo per una photo opportunity”. L’obiettivo, ha ribadito Tajani, è quello di “riconquistare la fiducia dei cittadini, farli tornare a votare”. Gli elettori potrebbero tornare a votare quando si sarà conclusa l’esperienza del governo Draghi: “Finirà come previsto a marzo, allora si potrà votare. E allora potremo presentarci con un centrodestra in cui FI avrà un ruolo essenziale, perché senza di noi non si vince”, ha detto ancora Tajani, che sulle possibili alleanze con Pd e M5S ha voluto precisare: “non abbiamo mica fatto accordi programmatici con M5S e Pd, abbiamo risposto alla chiamata a tutti i partiti per salvare il Paese che si dibatteva in una crisi sanitaria senza precedenti”. Poco spazio, secondo Tajani, per una riforma elettorale: “non mi sembra ci sia tempo per ragionare di proporzionale: lo vorrebbe Letta, perché sa che perderebbe altrimenti”.

(LaPresse)

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