MILANO – “Gli effetti del cosiddetto ‘Decreto Sicurezza’ arrivano anche a Milano e, come ribadito più volte in sede di approvazione, portano in dote alla cittadinanza un’unica reale sicurezza: migliaia di posti di lavoro in meno per gli operatori impegnati nell’assistenza ed accoglienza e l’abbandono di ogni politica utile di integrazione dei migranti mettendoli in strada“. A sottolinearlo è la Cgil di Milano con una nota.
“La chiamano ‘sicurezza’ ma di fatto siamo di fronte ad un’operazione propagandistica – prosegue la nota – negare l’accoglienza e la prima assistenza agli immigrati riducendo drasticamente le risorse, significa gettare letteralmente in mezzo ad una strada migliaia di persone. L’integrazione dei migranti, le reti che si occupano di assistenza, le politiche sociali del territori… c’è il pericolo che si disintegri tutto per una manciata di voti“.
“Al di là della sterile propaganda politica – si legge ancora nella nota della Cgil di Milano – il legislatore non ha tenuto in nessun conto il contesto e gli effetti di una legge che lascerà sul terreno circa metà degli occupati nel settore: il destino di queste lavoratrici e lavoratori, unitamente al destino dei migranti ospitati nei Centri di Accoglienza Straordinari, evidentemente, non sono interessanti sul piano elettorale.
Il loro destino invece interessa, e tanto, la nostra organizzazione: la Funzione Pubblica CGIL Lombardia infatti, ha da subito richiesto l’apertura delle procedure previste dalla norma, per tutelare al meglio la dignità e i diritti di lavoratrici e lavoratori coinvolti.
La Camera del Lavoro e la Funzione Pubblica di Milano si sono immediatamente attivate in questa vertenza: è necessario mettere in campo ogni iniziativa utile per contrastare i licenziamenti e gli effetti di una norma sbagliata che ricade, come troppo spesso avviene, sulle spalle delle sole lavoratrici e lavoratori e dei cittadini“.(LaPresse)