MILANO – Tutto troppo facile nella notte più lunga, delicata e surreale della coppia De Laurentiis-Ancelotti. Il Napoli ritrova in campo quell’unità e compattezza perduta e contro il Genk mostra il suo volto più bello e spassionato travolgendo gli avversari per 4-0 con una tripletta di un Milik rinato e un cucchiaio delizioso dal dischetto di Mertens. Gemme con cui il club partenopeo approda agli ottavi di Champions League come seconda del girone dietro al Liverpool (vincente in casa del Salisburgo per 2-0).
Chissà se questo successo casalingo davanti ad un San Paolo tiepido riesca a stringere i bulloni della panchina del tecnico dato per partente entro la settimana e allunghi il suo destino in terra partenopea riaprendo una valigia che appare già chiusa e pronta per essere imbarcata per nuove destinazioni. La squadra ha subito messo in discesa il match chiudendo già nella prima frazione la sfida, evitando così sorprese e fantasmi e ridando un po’ di serenità ad un ambiente esplosivo da settimane.
Alla serata speciale di Milik si è aggiunta quella di Mertens e alla buona prova anche di Zielinski, tra i migliori in campo. Tutti sono stati incoraggiati e sostenuti da Ancelotti soddisfatto del suo Napoli uscito dal San Paolo tra gli applausi con il tecnico impegnato a complimentarsi e salutare tutti, i suoi giocatori compresi. Per la prima volta nella sua storia il Napoli approda alla seconda fase da imbattuto.
Il tecnico emiliano per nove undicesimi dà continuità alla squadra schierata in campionato e ritrova Allan e Milik dal primo minuto portando Insigne e Lozano in panchina. Per il Genk esordio in porta del diciassettenne Vandevoordt mentre in attacco il tecnico Wolf dà spazio alla punta Onuachu in coppia con Samatta. Si vede subito che sarà una bella serata per il Napoli con Milik che al terzo minuto fa centro sfruttando un errore del giovane estremo difensore che perde palla avventurandosi in un dribbling su Mertens. Milik è lì e a porta vuota non deve fare altro che spingerla in rete. Poco prima Koulibaly svettando in area su corner aveva colpito la traversa.
Un avvio dunque pieno di sorrisi per la squadra di Ancelotti che gestisce al meglio il gioco rischiando nella prima frazione solo con Paintsil che si accentra e lascia partire un destro dai 25 metri fuori di poco. Ma è un Napoli stavolta poco sprecone e molto concreto che trova il raddoppio ancora con Milik che, dopo una sventagliata di Allan, sfrutta un lancio di Di Lorenzo e di piatto con freddezza regala un altro urlo liberatorio alla tifoseria napoletana. Il Genk è frastornato, non trova le misure, si fa minaccioso al 33′ con Ito che sfonda a destra ma Manolas dopo la respinta di Meter evita il tap in di Onuachu.
Un solo brivido prima del tris di Milik su rigore
Vandevoordt in uscita travolge Callejon, l’arbitro indica il dischetto e il polacco non tradisce. Solo sette giocatori hanno segnato una tripletta in Champions nei primi 40 minuti di gioco e l’ultimo fu Ibrahimovic nel 2013 nella sfida contro l’Anderlecht. La ripresa è sul velluto. La partita sfila via con poche emozioni.
Da segnalare un diagonale di Di Lorenzo e una conclusione di Mertens e un coast to coast di Koulibaly apprezzato dal pubblico del san Paolo. Ancelotti, in questa notte annunciata come quella dell’addio, fa esordire un ragazzo del Duemila, Gianluca Gaetano al posto di Zielinski, tra i migliori del Napoli che trova anche il quarto gol con Mertens, ancora su rigore: fallo di mano in area di de Norre su destro al volo di Callejon, stavolta il penalty è affidato all’attaccante belga che con un cucchiaio beffa Vandevoordt. Un gesto balistico nella serata più strana e imprevedibile vissuta in una calma apparente. (LaPresse)