MILANO (Maurizio Lombardi) – Notte di tensione per l’ex attivista americana Chelsea Manning. Un tweet della trentenne militare statunitense aveva fatto pensare ad un imminente suicidio, ma l’allarme è poi rientrato in mattinata.
Attivista ed ex militare
Nata a dicembre del 1987 a Crescent, in Oklahoma con il nome maschile di Bradley Edward Manning, l’attivista americana è stata al centro dello scandalo Wikileaks nel 2010. Manning, allora ancora militare dell’esercito americano, fu coinvolta da un hacker di Wikileaks. L’accusa era quella di aver passato a Julian Assange dei documenti riservati sulle missioni americane in Iraq. Arrestata pochi giorni dopo, e a seguito di un lungo isolamento a Quantico, la Manning fu processata e condannata a 35 anni di carcere. Poco tempo dopo l’arresto rese noto di voler cambiare sesso e diventare donna, assumendo poi il nome di Chelsea. Scontati 7 dei 35 anni, è stata scarcerata nel 2017 su ordine dell’allora presidente Usa, Barack Obama.
Il tweet di questa notte
Chelsea Manning, ospite al Wired Next Fest di Milano, questa notte ha fatto allarmare i suoi contatti Twitter. Sul popolare social network aveva infatti postato una fotografia dei suoi piedi sul cornicione della sua finestra d’albergo. Ad accompagnare la foto il messaggio “Mi dispiace, ci ho provato, non sono davvero tagliata per questo mondo”. Il tweet è stato poi rimosso alcune ore dopo è sostituito da uno di questa mattina: “Chelsea sta bene, è al telefono con un’amica, grazie a tutti per la vostra preoccupazione”.
Due i precedenti
Non è la prima volta che Chelsea Manning medita il suicidio. Era già avvenuto in altre due occasioni. Entrambe le volte si trovava in carcere dopo l’arresto per i fatti di Wikileaks. In seguito ai tentativi di suicidio, la Manning era stata anche sottoposta ad alcuni provvedimenti disciplinari mentre era ancora in carcere.