BIRMINGHAM – Alla fine è arrivata la condanna. I coniugi che hanno chiamato il proprio figlio Adolf Hitler sono stati condannati per istigazione all’odio e diffusione di idee neonaziste, razziste o improntate al ‘suprematismo bianco’ di marca americana. Oltre alla coppia, condannata anche una terza persona, considerata complice dei coniugi: i tre sono tutti militanti di estrema destra.
La decisione della Corte di Birmingham
E’ quanto stabilito dalla Corte di Birmingham al termine del processo che ha sancito la condanna di Adam Thomas, 22 anni, e la compagna Claudia Patatas, 38enne , mentre il terzo complice è Daniel Bogunovic, 27enne originario di Leicester. Tutti e tre risultano aver fatto parte di National Action, sigla neonazi messa fuori legge nel Regno Unito nel 2016 per ‘terrorismo’ ma poi rinata con altre denominazioni. Nel corso del processo sono state mostrate immagini di Adam Thomas che culla suo figlio mascherato da esponente del Ku Klux Klan, l’organizzazione segreta esistente negli Stati Uniti d’America a partire dall’Ottocento con finalità politiche e terroristiche a contenuti razzisti e che propugnano la superiorità della razza bianca.
Il precedente
Nel gennaio del 2009 dall’altra parte dell’Atlantico, in New Jersey, i coniugi Heath e Deborah Campbell si videro privare dei propri tre figli dagli assistenti sociali. Il motivo? Ai figli la coppia diede questi nomi: Adolf Hitler, JoyceLynn Aryan Nation e Honszlynn Jeannie. “Un nome è solo un nome, non capiamo”, dissero all’epoca i Campbell. La vicenda saltò fuori il mese precedente, quando i due ordinarono una torta per il compleanno del primogenito Adolf. Torta mai preparata dalla pasticceria che si rifiutò di portare a termine l’ordine.