ROMA – Si apre uno spiraglio di luce nella vicenda giudiziaria di Chico Forti. L’Italia chiederà la grazia agli Stati Uniti per il connazionale arrestato negli Usa nel 1998 e che attualmente sta scontando l’ergastolo per il reato di omicidio premeditato.
Chico Forti, il governo italiano incontrerà i diplomatici Usa
L’intenzione del governo italiano è quella di “non abbandonare nessuna delle strade possibili” e “tenere aperte tutte le tre strade“. Oltre alla grazia, si cercherà la “revisione del processo, più lunga e incerta“, per “cercare di far tornare qui Chico Forti anche se da detenuto“. Lo ha dichiarato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, il quale ha annunciato che nei prossimi mesi “incontreremo possibilmente il governatore della Florida e i rappresentanti diplomatici americani“.
L’appello di Forti: “Voglio tornare in Italia e vivere il resto della mia vita da libero cittadino”
“Ho passato vent’anni in catene per un delitto che non ho commesso. Questo mio è un messaggio di rabbia, così vent’anni mi hanno trasformato“, ha detto lo stesso Forti nel ringraziare la Farnesina e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio per l’impegno del governo italiano. “Ciò che voglio è tornare in Italia, vivere il resto della mia vita da libero cittadino. Terminare i miei giorni in una prigione è una cosa che non va, perché io non sto chiedendo misericordia“.
“Ciò che chiedo è giustizia”
“Non sono né presuntuoso né ipocrita, ma ciò che chiedo è giustizia. Una giustizia che mi è stata negata spudoratamente dal Paese che si proclama leader dei diritti umani“. “E’ rincuorante sapere che state collaborando per la mia causa uniti, indipendentemente dalle ideologie politiche. Senza il vostro intervento terminerò i miei giorni in un sacco nero, senza lapide. Accetterò la deportazione e il veto a rientrare negli Stati Uniti. Lo accetterò perché non ho altra scelta. Sono agli sgoccioli di una riserva che ritenevo inesauribile. Sono stanco“, ha detto Chico Forti.