ROMA – Il Chievo se l’è cavata. Niente -15 come richiesto dalla Procura della Figc ma solo 3 punti di penalizzazione. Anche il presidente Luca Campedelli, nonostante la condanna, si è visto comminare una punizione di molto inferiore rispetto a quanto richiesto dal pm. Il patron clivense, infatti, rischiava un’inibizione di 36 mesi. I giudici del Tribunale Federale Nazionale l’hanno squalificato per 3 mesi.
La nuova classifica
A questo punto la classifica cambia poco per il Chievo. Ora è ultimo a quota -2, avendo collezionato un solo punto nelle prime tre giornate di campionato. Prima i gialloblù erano a quota 1 punto insieme a Bologna, Frosinone e Parma.
La reazione del club clivense: faremo ricorso
Ieri è giunta anche la presa di posizione ufficiale del Chievo. “Siamo stupiti e contrariati dall’esito della sentenza odierna. Siamo fermamente convinti, oggi più che mai, che la società abbia sempre agito con correttezza e trasparenza, e che le indagini della procura non siano state fatte correttamente. Riteniamo perciò che il Chievo Verona non meriti questa ridotta penalizzazione; frutto peraltro, con tutta evidenza, della consapevolezza, da parte del Tribunale, della debolezza della tesi accusatoria”.
Il club di Campedelli si è detto pronto ad adire le vie legali: “Ricorreremo quindi in appello, fiduciosi che la giustizia sportiva saprà alla fine riconoscere le nostre ragioni. Riteniamo il deferimento nei confronti del Chievo Verona nullo per le ragioni già espresse ieri in udienza e segnatamente perché l’unico soggetto legittimato a firmare il relativo atto sarebbe stato il procuratore Giuseppe Pecoraro che invece non lo ha fatto né ha dedotto alcun impedimento come previsto dal Codice di Giustizia Sportiva”.