BRUXELLES – L’Unione europea chiede alla Cina clemenza per il caso di Robert Schellenberg, un cittadino canadese condannato per reati di traffico di droga. “L’Alta Corte del Popolo di Liaoning in Cina ha confermato oggi la condanna a morte nel caso di Robert Schellenberg. L’Unione europea è contraria alla pena di morte in ogni circostanza. È una punizione crudele e disumana, che non funge da deterrente e rappresenta un’inaccettabile negazione della dignità umana”, si legge in una nota del Servizio per l’azione esterna dell’Ue. “In questo caso particolare, ci sono anche preoccupazioni sul giusto processo e sull’arbitrarietà – continua la nota – La pena di Schellenberg è stata aumentata nel gennaio 2019 dopo aver presentato ricorso contro la sentenza iniziale di quindici anni di reclusione. L’Unione europea chiede clemenza nel caso del signor Schellenberg. L’Unione europea ribadisce inoltre il suo impegno per l’abolizione mondiale della pena di morte, invita la Cina a commutare tutte le condanne in ergastolo e a introdurre una moratoria come primo passo verso l’abolizione della pena di morte”.
LaPresse
Cina, l’Ue chiede clemenza per la condanna a morte di un cittadino canadese
L'Unione europea chiede alla Cina clemenza per il caso di Robert Schellenberg, un cittadino canadese condannato per reati di traffico di droga.