BERLINO (GERMANIA) – La cancelliera tedesca Angela Merkel ha chiesto ai partner dell’Unione europea di concordare le politiche nei confronti della Cina, mettendo in guardia dagli “effetti disastrosi” di agire da soli in tempi di tensione su diritti umani e tecnologie di comunicazione.
“Uno dei più grandi pericoli che vedo” è “che ciascuno in Europa abbia una propria politica sulla Cina, e che mandiamo dei segnali completamente diversi”, ha affermato parlando al Bundestag. “Ciò non sarebbe disastroso per la Cina, ma per noi in Europa”, ha aggiunto, invitando gli altri Paesi europei ad adottare una strategia comune sulla nuova infrastruttura telefonica mobile 5G, mentre il gigante cinese Huawei è sospettato di spionaggio a favore di Pechino. L’Ue, ha continuato Merkel, a inizio ottobre si è preoccupata delle “minacce poste dagli Stati o da attori che sostiene” sulla sicurezza delle future reti di comunicazione 5G, senza peraltro nominare il marchio.
La ‘certificazione del 5G‘
“Non contestiamo il fatto che abbiamo bisogno di criteri di sicurezza elevati per lo sviluppo della rete 5G”, ha sottolineato, “ma dobbiamo anche discuterne con gli altri Paesi europei” per arrivare a elaborare “soluzioni europee”. Ha suggerito la creazione di un’agenzia europea per la “certificazione del 5G”, sul modello di quella che regola per esempio l’introduzione dei farmaci sul mercato.
Per la cancelliera tedesca, è poi necessario condannare gli abusi in materia di diritti umani da parte delle autorità cinesi, anche in relazione alla situazione a Hong Kong e al trattamento imposto a un milione di uiguri rinchiusi nei campi di “rieducazione” in Cina. Quest’ultima è un sistema completamente differente, ha detto Merkel, “io non so se la risposta a una concorrenza tra sistemi, e l’abbiamo conosciuta nella Guerra fredda, possa essere l’isolamento”. (LaPresse/AFP)