NICOSIA – Dicannove persone hanno perso la vita per i naufragio di un barcone al largo delle coste del Cipro. L’ennesima tragedia che vede come vittime migranti. Quasi duecento i passeggeri a bordo dell’imbarcazione, in tanti sono state soccorsi. Le operazioni di salvatoaggio, messe in campo dalle squadre turche e della Repubblica turca di Cipro (riconosciuta solo da Ankara) continuano. L’obiettivo è cercare di recuperare le (almeno) 26 persone che risultano disperse. Anche se, più passa il tempo, più sarù difficle ritrovarle ancora in vita.
A bordo rifugiati siriani
Oltre 101 le persone soccorse dalle autorità intervenute. Almeno una sarebbe in gravi condizoni, in lotta fra la vita o la morte. Per ora il bilancio della tragedia parla di 19 morti, anche se il numero potrebbe essere destinato presto a salire. Il naufragio del barcone di migranti sarebbe a vvenuto a circa 16 miglia al largo del villaggio costiero di Yeni Erenkoy (per i greci ‘Gialousa’), nella parte nordorientale dell’isola. Un’area che di fatto è controllata dalla Turchia. Secondo la prima ricostruzione, a bordo dell’imbarcazione c’erano riugiati siriani.
Migranti trasportati in Turchia
Le oltre centro persone recuperate sono state trasportate a sud della Turchia, precisamente a Mersin. Qui saranno sottoposte ad ulteriori cure dopo il terribile naufragio. Stando ad una prima stima effettuata dalle autorità, a bordo dell’imbarcazioni erano presenti almeno 160 persone. La notizia è stata lanciata dall’agenzia di news turca Anadolu, per poi essersi rapidamente diffusa in tutta Europa. Nel frattempo a Bruxelles si riunirà a breve il Comitato politico e di sicurezza dell’Ue. All’ordine del giorno ci sarà anche la richiesta del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per modificare la missione ‘Soohia’. L’obiettivo è far sì che non sia più solamente l’Italia l’approdo per i tanti migranti in arrivo in Europa dal Nord Africa e non solo.