
NAPOLI – La disfatta del centrodestra (l’ultimo dato della serata dà la coalizione al 35%) evidenzia i ritardi per scegliere il candidato presidente. La coalizione si è bloccata per mesi, l’ipotesi di Giosy Romano, che avrebbe potuto procurare voti fra i deluchiani e in generale fra chi generalmente non vota centrodestra, è stata considerata, ma poi Edmondo Cirielli ha ottenuto di essere lui a scendere in campo. Diversi consiglieri uscenti del centrodestra rischiano di dover salutare il Centro direzionale e anche un ex ministro come Genny Sangiuliano sembra destinato a restare fuori. Secondo Cirielli “sono mancati i voti di opinione, noi già stiamo riscontrando che non ci sono voti tendenzialmente alle liste senza voti ai candidati. La mancanza di voti di preferenza alle liste, soprattutto quelle più forti, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Pd, dimostra che c’è un voto molto legato alle persone e un voto anche espresso dalle amministrazioni”.
“Se si va a vedere i comuni a macchia di leopardo – ha aggiunto il viceministro – ci sono comuni dove io vinco col 60% e altri dove perdo col 70-30%, per cui non è che da una parte sono di centrodestra e da una parte sono di centrosinistra, c’è un rapporto con quei sindaci e anche coi candidati consiglieri regionali che nelle elezioni al Sud hanno una valenza”, aggiunge. “Secondo me del tutto neutra – sottolinea Cirielli – nel senso che non la giudico nè negativa nè positiva. I meridionali, i campani sono abituati a votare in base a rapporti anche personali, in base a quello che ritengono che una persona possa meglio fare per la propria terra”.
E ha poi ammesso che “prima si parte e meglio è. Se fossimo partiti prima qualche voto in più si sarebbe potuto prendere”. Va però notato che è stata proprio la contrarietà di Cirielli all’ipotesi Romano a far perdere tempo all’alleanza di centrodestra. Cirielli ha comunque rivendicato il lavoro fatto per recuperare il tempo perso rispetto al suo rivale Fico. “In quindici giorni abbiamo messo in piedi la lista Cirielli
presidente, che è intorno al 6 per cento. Abbiamo rafforzato la lista di Fratelli d’Italia e creato un’ottava lista dei consumatori. Si è deciso anche di costituire il gruppo di Rotondi, che è iscritto al gruppo di FdI e ha votato FdI alle ultime elezioni”.
Cirielli ricorda che “l’Udc non era presente”. “Il dato chiaro – ha concluso – è che in Campania, in un quadro di affluenza molto bassa, gli elettori hanno comunque premiato la continuità di governo”. Cosa farà dopo il voto? Guiderà l’opposizione in consiglio regionale? Cirielli dà la “stessa risposta che ho dato prima della campagna elettorale. Sono stato nominato dalla Presidenza del Consiglio quindi è una valutazione che va presa dal Consiglio dei Ministri e dal presidente del Consiglio che mi ha indicato”. “Valuteremo cosa è meglio fare – aggiunge il viceministro degli Esteri – è chiaro che io mi sono candidato a fare il presidente, questo è un dato certo. Speravamo di vincere e immaginavamo di vincere, anche perchè secondo noi le cose in Campania erano andate molto male. Evidentemente ci siamo sbagliati, o quanto meno i cittadini campani ritengono che le cose vanno bene in Campania e quindi bisogna dare fiducia alla coalizione uscente”.
“La democrazia è questa, il popolo ha sempre ragione, ne prendiamo atto, abbiamo fatto una valutazione, noi pensavamo che le cose andassero male in Campania, evidentemente non è così”, conclude il candidato del centrodestra. “Cirielli ci ha messo la faccia, ha evitato il big bang del centrodestra, che si era peraltro già verificato la scorsa volta. Ci sono vittorie di Pirro e sconfitte vincenti, il tempo ci dirà oggi chi ha vinto’. Così Gianfranco Rotondi, presidente della ‘Dc con Rotondi’, presente con una propria lista a sostegno di Cirielli.





















