Di Francesco Bongiovanni
Firenze, 22 mar. (LaPresse) – Un ministero per le città, un tavolo permanente di confronto e una vera autonomia finanziaria. Sono le richieste che il coordinamento delle 14 Città metropolitane presenterà al futuro governo. Oggi i sindaci di quest ultime si sono riuniti a Firenze, a Palazzo Vecchio. Erano assenti, ma rappresentati da loro delegati, i primi cittadini di Roma, Napoli e Palermo, oltre al sindaco di Catania, Enzo Bianco, che oggi partecipava al lutto della sua città per la morte di tre persone, due delle quali vigili del fuoco, uccise nell’esplosione di un appartamento.
“I sindaci delle 14 Città metropolitane, anche se di appartenenze politiche diverse, sono tutti uniti e hanno una sola voce, con la consapevolezza del consenso diretto che ci viene dalle nostre popolazioni”, ha sottolineato il sindaco di Firenze e coordinatore dell’Anci per le Città metropolitane, Dario Nardella, al termine dell’incontro. “Chiediamo al futuro governo, sperando che nasca a breve e sia autorevole, un ministero delle città che si occupi dei temi delle aree urbane del nostro Paese” e “un tavolo permanente con le Città metropolitane per scrivere l’agenda urbana nazionale”, oltre al riconoscimento di “un’autonomia finanziaria, sia di entrata che di spesa”, ha sintetizzato il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro. “Occorre riaprire il tavolo di confronto con il governo – ha spiegato ancora Nardella – sul rafforzamento dell’autonomia delle Città metropolitane: dal 2010 al 2018 abbiamo subito un taglio complessivo di un miliardo e 170 milioni di euro, più che una cura dimagrante un tentato omicidio, e con questi tagli la sopravvivenza è difficile; non vogliamo giocare a scaricabarile, ma è un fatto che le 14 città hanno ereditato lo stock di debito delle vecchie Province e ci stiamo impegnando moltissimo per ridurlo”.
Secondo il primo cittadino di Firenze “non c’è un solo colpevole” e “credo che probabilmente non ci sia neanche un dolo, c’è una colpa, però il tema della sopravvivenza delle nostre città c’è tutto e quindi è bene che tutto il sistema Paese se ne faccia carico”.
Sul tema dell’autonomia finanziaria è intervenuto anche il sindaco di Bologna, Virginio Merola. “Alle Città metropolitane è attribuita una funzione importante, quella dello sviluppo economico. Bisognerebbe che a queste funzioni corrispondessero delle risorse adeguate e un riconoscimento del ruolo delle Città metropolitane per lo sviluppo economico del nostro Paese. Inoltre, nel resto d’Europa esiste un’agenda urbana europea. Abbiamo bisogno e lo vogliamo chiedere al futuro governo e a questo Parlamento che si crei finalmente un’agenda urbana nazionale, che significa concordare con le Città i piani degli investimenti per riportare modernità nel nostro Paese, a cominciare dai temi ambientali”.
Per il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, “le Città metropolitane devono andare meglio, bisogna riuscire a consolidare questa nuova istituzione prevista dalla Costituzione” e “dobbiamo dialogare con qualsiasi governo” perché “per un’istituzione credo che, qualsiasi sia il governo, l’importante è che sia stabile, dialogante con gli enti locali”. Ha sottolineato i persistenti problemi economici delle Città metropolitane anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, secondo il quale “dal punta di vista dei conti anche quest’anno abbiamo le medesime difficoltà, probabilmente un po’ meno dell’anno scorso, ma il vero punto è che le Città metropolitane vanno riorganizzate, ripensate”. E poi ha concluso: “Siamo di nuovo nel mezzo del guado. Lo dico senza polemiche. Andando avanti certamente ci aspettiamo che il nuovo governo aiuti a regolamentare dei corpi istituzionali che hanno teoricamente una grande importanza, ma di fatto sono un po’ paralizzati”.
Tutti i sindaci presenti a Firenze, senza distinzione di bandiera, hanno evidenziato che nel corso dell’ultima campagna elettorale nessuno schieramento politico ha parlato del tema delle città e hanno assicurato che il prossimo governo non potrà ignorare le loro richieste, anche perché nelle 14 aree metropolitane si concentra quasi il 40 per cento della popolazione italiana, con oltre 20 milioni di abitanti; lo sviluppo economico del Paese non può quindi prescindere dallo sviluppo delle grandi città.