Clan dei Casalesi, la rete dei ‘porta-soldi’

Le dichiarazioni della moglie del pentito Bruno Lanza

Foto LaPresse - Marco Cantile 10/07/2015 Caserta (IT) Cronaca Blitz del Comando Provinciale dei Carabinieri di Caserta. 7 persone affiliate al clan dei "Casalesi" fazione Iovine. Ritenuti responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso. Coinvolti anche Pubblici Amministratori del Comune di Villa Di Briano. Nella foto: Coppola Nicola

FRIGNANO – Una rete di insospettabili, in grado di garantire ai parenti degli affiliati lo stipendio del clan dei Casalesi. A farne parte ci sarebbe anche un dipendente della Telecom, con ufficio ad Aversa (l’azienda è totalmente estranea all’inchiesta della Dda). La circostanza ai magistrati dell’Antimafia è stata rivelata da Carla De Novellis, moglie di Bruno Lanza, collaboratore di giustizia.

Le urla in casa Sicurezza

Il ruolo del presunto ‘porta-soldi’ normanno è emerso durante il racconto di un disguido avuto tra Claudio Virgilio, capozona a San Marcellino e Frignano del gruppo Iovine, e la moglie, Angela Gargiulo. “Ricordo un episodio particolare – ha dichiarato De Novellis – prima dell’arresto di Virgilio per l’omicidio. Mia sorella Lina, moglie di Tonino Terzo, abita accanto a Nicola Sicurezza e alla moglie, Margherita Virgilio. Una sera Lina mi chiamò per raccontarmi che aveva sentito delle urla provenienti da casa Sicurezza e che c’era stato un forte litigio tra Margherita e Angela, la moglie di Claudio”.

Il giorno successivo la coniuge di Lanza si recò a casa si Sicurezza per chiedere il motivo dell’alterco. “Margherita mi disse che aveva litigato con Angela precisando che lei e sua madre le avevano messo le mani addosso. Mentre stavamo parlando – ha continuato De Novellis – rientrò anche Nicola, suo marito, il quale era molto arrabbiato per l’accaduto e inveiva nei confronti di Angela. Nel corso di questo sfogo mi raccontò che Angela stava trattenendo per se i soldi che un amico voleva mandare a Bruno”.

Il porta Soldi

E’ in questa circostanza che salta fuori la figura dell’aversano. “L’amico al quale facevano riferimento – ha aggiunto la moglie di Lanza – lavorava nella Telecom ed aveva un ufficio nella città Normanna. Ricordo anche che Sicurezza mi disse che i soldi consegnati da questa persona venivano ritirati da Lino Virgilio poiché Claudio non poteva andarli a ritirare personalmente essendo soggetto restrizioni”.

Gli arresti

Le dichiarazioni di De Novellis sono state inserite nell’ordinanza cautelare, eseguita dai carabinieri del Nucleo investigativo di Caserta, che venerdì ha portato agli arresti per camorra Claudio Giuseppe Virgilio, e per estorsione Nicola Virgilio e Angela Gargiulo. Sono indagati a piede libero Lanza, accusato di associazione mafiosa, la De Novellis per ricettazione, Antonio Iovine e Giovanni Apicella per pizzo.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome