Clan e sanità, 48 a rischio processo

Foto B&L

NAPOLI – ‘Ospedalopoli’, ovvero intreccio tra mondo degli affari, colletti bianchi e malavita organizzata per la gestione degli appalti nella sanità: in 48 a rischio processo. E’ quanto ha stabilito il tribunale di Napoli che ha fissato tra due settimane l’udienza preliminare nei confronti di altrettante persone accusate a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, armi, concorso esterno, estorsione, evasione, autoriciclaggio, ricettazione, corruzione, falso, soppressione di documenti, rivelazione di segreto d’ufficio, turbativa d’asta e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Si tratta di Andrea Basile, Luigi Cimmino, Giovanni Caruson, Alessandro Desio, Salvatore Arena, Salvatore Pellecchia, Domenico Gargiulo, Mario Simeoli, Anna Esposito, Andrea Teano, Abramo Maione, Vincenzo Pone, Franco Diego Cimmino, Eduardo Fiore, Massimiliano De Cicco, capi e gregari del ‘clan del Vomero’, il gruppo Cimmino-Caiazzo-Basile. 

Sergio D’Andrea, Rosario Somma e Salvatore Zampini, dipendenti della società aggiudicatarie dell’appalto per le pulizie all’ospedale Cardarelli. Alessandro Esposito, Benito Grimaldi, Gaetano Martino, Mariangela Russo, Raffaele Sacco (classe 1977) e Raffaele Sacco (classe 1968), vertici e dipendenti di alcune ditte che operano nella fornitura di macchinette di cibo e bevande presso le strutture ospedaliere collinari; Marco Salvati, titolare di un’associazione attiva nelle ambulanze, Giuseppe Sacco, imprenditore specializzato nei bar nei nosocomi partenopei. Luigi Ferraiuolo, Francesco Luongo, Domenico Pellino, ritenuti dagli inquirenti gli interlocutori del clan vomerese per la mala dei comuni dell’area nord, Luigi Trombetta, considerato un ‘procacciatore di affari” per conto delle imprese funebri gestite dai suoi familiari, Giovanni Cirella e Salvatore Frizziero, per l’accusa legati al clan Frizziero di Mergellina, Antonio De Luca e Luigi Visone ritenuti vicini alla malavita di Volla, Gaetano Cifrone, Renato Esposito, Giovanni Napoli e Antonio Teghemie, legati ai clan Lo Russo e Licciardi, Ciro Brandi, fratello di Maurizio Brandi, elemento di vertice del clan Cimmino-Brandi-Caiazzo, Antonio Pesce, sindacalista in pensione del Cardarelli, i ‘colletti bianchi’ del Cardarelli e dell’azienda Ospedale dei Colli Cosimo Fioretto, Gennaro Stefanelli, Daniela Nenna; Simone Paolino, dipendente del Cotugno, Anna Di Popolo e Luigi Mastantuono, impiegati dell’azienda ospedaliera Federico II, Guido Galano, dipendente di una società impegnata nelle gare per le macchinette food & beverage del Policlinico e Fabio Rigione. 

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