NAPOLI – Polveriera Bagnoli. Secondo le ultime informative della questura, gli Esposito sono accerchiati nelle palazzine dagli emergenti, guidati dalla ‘paranza’ dei Maiorino con assalti mirati: centauri sfrecciano davanti ai palazzi dove abitano i familiari degli Esposito e urlano insulti nel cuore della notte. Risse, pestaggi e rappresaglie. Pochi giorni fa una lite in strada terminata con spari, raccontano gli abitanti. Qui accade di tutto. L’ultimo assalto l’altro ieri notte: qualcuno ha strappato le buste della spazzatura e ha riversato i rifiuti davanti alle palazzine. Ma il vento può cambiare in fretta e gli Esposito puntano sulle scarcerazioni eccellenti per ribaltare la situazione.
Il quartiere di Bagnoli è tornato a essere un punto critico sulla ‘mappa’ esaminata dagli specialisti della squadra mobile della questura. Vediamo perché. La tensione è alle stelle a causa di una rapida escalation tra gruppi rivali, il cui obiettivo primario è la conquista dei rioni popolari. Lo scontro si consuma anche sui social con attacchi reciproci. Il clan Esposito è quello più strutturato, ma è stato decimato dagli arresti negli ultimi mesi e gli emergenti ne vogliono approfittare. Gli Esposito possono contare su un alleato di ferro: l’Alleanza di Secondigliano. Il ‘cartello’ rivale capeggiato dagli emergenti Maiorino è formato da giovanissimi ed è supportato dai Troncone di Fuorigrotta, e di riflesso dai Mazzarella.
I raid, inizialmente limitati ad atti vandalici contro i familiari degli Esposito, sono culminati nell’incendio di un’auto a settembre – si sono intensificati col passare dei giorni. Gruppi in scooter sfrecciano urlando insulti davanti alle abitazioni dei rivali, e un nuovo ‘sfregio’ è avvenuto con lo sversamento di spazzatura davanti a un ingresso. Insomma qui la tensione si taglia a fette, spiega un investigatore esperto. La polizia sta raccogliendo in formazioni anche in via confidenziale, per capire cosa stia accadendo nelle palazzine a Bagnoli. La risposta agli atti intimidatori arriva anche attraverso i canali social, divenuti un terreno di scontro parallelo. Le forze dell’ordine esaminano anche i profili social, foto e commenti per raccogliere informazioni utili alle indagini. Per esempio profili legati agli Esposito utilizzano esplicitamente le cifre “6 e 5” per lanciare messaggi. In un post è scritto: “Godetevi questi giorni di gloria che poi ve li piangerete”.



















