PARIGI – Positiva all’Epo e non sapere di essere vittima di un complotto. È l’assurda vicenda di Ophélie Claude-Boxberger, campionessa nazionale dei 1500 metri e dei 3000 siepi.
La storia di Ophélie Claude-Boxberger
Una storia incredibile nella quale i protagonisti sono appunto questa straordinaria atleta e lo storico medico della nazionale di atletica, il 56enne Jean-Michel Serra, e l’allenatore Alain Flaccus. Il medico aveva chiesto agli ispettori di essere un po’ più morbidi nei confronti della 31enne visto che i continui controlli avrebbero potuto minacciare la sua già fragile psicologia. Il 18 settembre Ophélie viene trovata positiva all’Epo. Venerdì scorso la Gendarmerie arresta per 48 ore la stessa Ophélie e con lei Alain Flaccus, 62 anni, compagno della madre. Un uomo con un passato complesso, fatto di una denuncia per aggressione sessuale ai danni dell’atleta francese che gli aveva anche causato la radiazione dall’albo degli allenatori. Flaccus fu perdonato da Ophélie “perché me lo chiese mamma, ma la ferita non si era cicatrizzata”. Ma è qui che la storia si arricchisce di un particolare ancora più inquietante. Perché alle forze dell’ordine che lo avevano arrestato Flaccus dichiarò di aver iniettato Epo a Ophélie durante un massaggio dopo averla rilassata fino ad addormentarla. Alla base di questo gesto assurdo, a quanto pare, la sua folle gelosia per l’amore che era nato tra la ragazza e il dottor Serra.
L’arresto dell’atleta e del suo allenatore, poi la confessione
Un segreto agghiacciante che, però, è stato svelato dopo arresto di Ophélie. A quel punto erano partiti i controlli e, in casa di Flaccus, i poliziotti hanno trovato altri flaconi di Epo che il medico si sarebbe procurato sul mercato nero. La reazione dell’atleta è stata di dolore, incredulità. La stessa degli investigatori che si sono trovati di fronte ad un epilogo che nessuno avrebbe immaginato.