BRUXELLES – L’Unione europea ha raggiunto un accordo provvisorio sulla legge europea sul clima, che impegna il blocco alla neutralità climatica entro il 2050, con l’obiettivo intermedio di ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. L’intesa, annunciata nel cuore della notte e descritta come “elemento fondamentale del Green Deal europeo”, arriva alla vigilia della Giornata della Terra e del summit virtuale sul clima promosso dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha commentato: “Il nostro impegno politico di diventare il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050 è ora anche un impegno giuridico”. Frans Timmermans, vice presidente esecutivo responsabile per il Green Deal europeo, ha aggiunto: “E’ una tappa storica per l’Ue”, “darà forma alla ripresa verde e assicurerà una transizione verde socialmente equa”, “quando i leader mondiali si riuniranno in occasione della Giornata della Terra, l’Ue porterà questa buona notizia al tavolo dei negoziati, e ci auguriamo che ispiri i nostri partner internazionali”.
Una volta che l’accordo sarà stato approvato formalmente da Parlamento e Consiglio, la legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale ed entrerà in vigore. Secondo l’intesa, oltre all’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050, l’Ue s’impegna a ridurre le emissioni nette di almeno il 55% entro il 2030 rispetto al 1990 precisando il contributo delle riduzioni e degli assorbimenti delle emissioni. L’obiettivo per il 2030 era inizialmente al 40%, ma la pressione dei sempre più evidenti effetti del riscaldamento globale e di un elettorato più consapevole sul tema hanno portato all’aumento, sebbene il Parlamento fosse più ambizioso, puntando al 60%.
Non mancano le critiche. I deputati dei Verdi denunciano che troppi ‘trucchetti’ sono stati usati per calcolare il 55%: ‘sottraendoli’ si scende al 52,8% di emissioni dirette. Il loro deputato Michael Bloss ha accusato Stati membri e Parlamento di “aver avuto fretta su una legge debole, solo per avere una photo-opportunity con Biden”. Per il Wwf, è una legge “deludente, che non farà abbastanza per combattere la crisi planetaria”: quel 55% è “molto al di sotto dell’obiettivo del 65% indicato dalla comunità scientifica, e di quello del 60% indicato dal Parlamento europeo”. Il Fondo elogia, invece, la creazione di un Comitato consultivo scientifico, con membri nominati dai Paesi dell’Ue, che esaminerà le politiche europee e controllerà che siano coerenti con gli obiettivi. Critica anche Greenpeace: “Sotto pressione” per il vertice di Biden, l’Ue ha deciso un obiettivo per il 2030 che “non sarà sufficiente a limitare il riscaldamento globale alla soglia relativamente sicura di 1,5 gradi, sostenuta dall’accordo sul clima di Parigi”.
Gli Usa, secondo Paese più inquinante al mondo dopo la Cina, si preparano ad annunciare un nuovo obiettivo di taglio dei gas serra entro il 2030. Al vertice online parteciperà anche il cinese Xi Jinping, ha annunciato l’agenzia Xinhua. Con la presidenza Biden, il Paese nordamericano è tornato nell’accordo di Parigi del 2015, le cui nazioni s’incontreranno alla conferenza annuale di novembre Cop26 a Glasgow. Sia Washington, sia Bruxelles, puntano a essere “carbon neutral” entro la metà del secolo, obiettivo che per gli scienziati è necessario perché le temperature globali non crescano oltre 2 gradi entro il 2100. L’obiettivo di Parigi di restare al di sotto degli 1,5 gradi entro la fine secolo rispetto ai tempi preindustriali richiederà probabilmente misure mondiali più drastiche.
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