MILANO – “Il lavoro che abbiamo fatto è tutto il contrario del ‘bla bla bla’. A Milano è successo qualcosa di importante, con quattrocento ragazzi che hanno preso l’aereo e, per due giorni, hanno lavorato per produrre un documento di proposte. Il nostro impegno è portare questo testo alla Cop 26. È giusto che loro provochino, ed è nostro compito dare risposte”. Così il ministro della Transizione ecologia, Roberto Cingolani, in un’intervista alla Stampa.
Il ministro spiega che all’evento di Milano “è successo qualcosa di eccezionale. Avevo aspettative enormi, sono state superate. I giovani fanno un discorso molto corretto: quando saranno adulti, pagheranno il prezzo dei nostri errori. E quindi chiedono di sedersi al tavolo adesso, di essere rappresentati. Certo, la situazione è complessa. Parliamo tutti di transizione energetica e abbiamo la certezza che non è procrastinabile. Ma sappiamo che si tratta della più grande opportunità del secolo. Va trattata in strettissima connessione con la lotta alle diseguaglianze.
“Il G20 rappresenta l’80% dei gas climalteranti e oltre 4 miliardi di persone. E gli altri 3 miliardi? A loro non si può parlare di transizione come si fa in Italia o negli Stati Uniti. In questi giorni i delegati ci hanno bastonato, e avevano ragione: loro pagano conseguenze molto più alte delle nostre. Per loro, già oggi, il problema è la sopravvivenza”.
(LaPresse)