Clima, Legnini: “Serve un vero piano contro i rischi per evitare nuove catastrofi”

Le parole del commissario per la ricostruzione in Centro Italia

Alluvione nelle Marche a Senigallia (Foto Gabriele Moroni/LaPresse)

TORINO – “I cambiamenti climatici accrescono notevolmente il livello e la frequenza del rischio. È diventato obbligatorio un approccio di governo nuovo rispetto a queste tragedie. La parola chiave è prevenzione”. Così Giovanni Legnini, commissario per la ricostruzione in Centro Italia, in un’intervista a La Repubblica. ‘Prevenzione e mitigazione del rischio. La Procura di Ancona sta indagando proprio su questo: il grande ritardo dei lavori sul torrente Misa non ha consentito di prevenire né di mitigare’.

“La lentezza dei lavori – sottolinea – è la grande questione delle opere pubbliche in questo Paese. Il ciclo che va dall’idea al finanziamento, quindi al progetto, all’assegnazione dei lavori, al collaudo è insostenibilmente lunghissimo. Quando questa lentezza si misura con un’alluvione si trasforma in tragedia. I fiumi devono tornare a fare i fiumi e non i portatori di morte”.

“Si può intervenire con un’ingegneria ambientale avanzata, si può coniugare rispetto e messa in sicurezza e fermare una volta per tutte il conflitto tra la cultura ambientalista e quella interventista”, continua Legnini. E spiega: “Il primo passo è fermare l’urbanizzazione dei territori. Si è costruito dove non si doveva, dobbiamo iniziare a spostare attività produttive ed edifici residenziali. Inmolti territori delocalizzare è una necessità. L’ultimo rapporto Ispra ci indica non solo i Comuni italiani a rischio e con quale grado, ma la situazione edificio per edificio. È possibile programmare un’importante opera di prevenzione. Il prossimo governo deve finanziare una grande delocalizzazione programmata”.

(LaPresse)

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