Clima, Letta: “Casa brucia e Salvini ignora i dati che impongono l’urgenza”

"La casa brucia. Con questo allarme ragazze e ragazzi di tutto il mondo da anni scendono in piazza per chiedere alle istituzioni di fare presto: agire subito per scongiurare il disastro climatico. Sono i nostri figli. C'è in loro un senso dell'urgenza che abbiamo il dovere di fare nostro".

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Riunione della Segreteria del Partito Democratico Nella foto: Enrico Letta

MILANO – “La casa brucia. Con questo allarme ragazze e ragazzi di tutto il mondo da anni scendono in piazza per chiedere alle istituzioni di fare presto: agire subito per scongiurare il disastro climatico. Sono i nostri figli. C’è in loro un senso dell’urgenza che abbiamo il dovere di fare nostro”. Così il segretario del Pd, Enrico Letta, in una lettera a ‘La Stampa’. “Soprattutto oggi, dopo che la pandemia e la guerra di Putin hanno indotto troppi governi a ritardare o modificare al ribasso i propri piani ambientali, già peraltro troppo timidi rispetto alle esigenze del pianeta. Non c’è più tempo. Se non si percepisce questo – aggiunge – non si capisce il voto del Parlamento europeo sullo stop alle auto inquinanti nel 2035. L’unica via di scampo contro un drammatico aumento delle temperature è fare scelte certo praticabili, ma ambiziose, persino di rottura. Pensare che decisioni di questa portata possano essere ancora rinviate – con la scusa che ci sono altre priorità oppure con l’illusione che i problemi si risolveranno da soli o che qualcun altro se ne farà carico – ci condurrà solo alla catastrofe”. “Nella sua critica al pacchetto Fit For 55 Salvini ignora tutti questi elementi. Ignora i dati che ci impongono urgenza. Ignora la necessità di intervenire a livello globale, fissando nuovi standard ambiziosi. E ignora il lavoro serio di mediazione che è stato fatto per prestare attenzione alle esigenze specifiche del nostro tessuto produttivo”, sottolinea Letta.

“Era necessario tenere alta l’asticella. Anche perché il voto del Parlamento europeo è solo una tappa intermedia. Il testo finale dovrà essere negoziato dai governi nazionali, che presumibilmente finiranno per annacquare le proposte più audaci della Commissione e del Parlamento Ue. Arrivare a quel tavolo con una proposta depotenziata avrebbe comportato il rischio di approvare alla fine un provvedimento tanto pallido da essere privo di significato, evanescente. Salvini taccia di ideologismo la posizione del Partito democratico. Io ne rivendico coerenza e solidità. Il pacchetto di provvedimenti votati al Parlamento europeo cerca un punto di caduta tra il dovere di fare presto e l’obbligo di guidare una transizione giusta, che sostenga il nostro comparto industriale e protegga cittadini e imprese”, conclude il segretario del Pd.

LaPresse

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome