BRASILE – La deforestazione annuale dell’Amazzonia brasiliana potrebbe superare i 10mila chilometri quadrati per il terzo anno consecutivo, proseguendo il preoccupante aumento da quando Jair Bolsonaro ha assunto la presidenza. Secondo i dati parziali del monitoraggio Deter dell’Istituto per la ricerca spaziale, la deforestazione nei 12 mesi da agosto a luglio è stata di 8.793 chilometri quadrati, appena al di sotto del record dello scorso anno. Il dato è guardato come un indicatore in vista dei calcoli completi che saranno diffusi alla fine dell’anno dal più accusato sistema Prodes, che usa quattro diversi satelliti per catturare le immagini, correggendo le imperfezioni dei dati preliminari. Marcio Astrini, segretario esecutivo dell’Osservatorio sul clima, rete di ong ambientali, ha dichiarato ad Associated Press di prevedere che il dato finale sarà attorno ai 10mila chilometri quadrati.
Prima che il mandato di Bolsonaro iniziasse nel 2019 l’Amazzonia brasiliana non aveva registrato in nessun anno così tanta deforestazione da oltre un decennio, tra 2009 e 2018, con la media di 6.500 chilometri quadrati. Il politico di estrema destra ha incoraggiato lo sviluppo nelle zone di foresta e sminuito le preoccupazioni globali sulla sua devastazione in relazione al riscaldamento globale, considerandole un complotto contro l’agrobusiness brasiliano. Al contempo la sua amministrazione ha smantellato le autorità ambientali e le misure legislative per allentare la protezione della terra, incoraggiando chi voleva accaparrarsi terre.
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