Milano, 12 apr. (LaPresse) – Sono saliti a 4,1 milioni gli italiani che ordinano regolarmente cibo a domicilio online, tramite sito web oppure app, mentre sono 11 milioni quelli che usano il telefono in maniera costante per farsi portare a casa piatti e pietanze direttamente da ristorante e/o pizzeria. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Censis sulla ristorazione digitale nel 2017 divulgato in occasione della bocciatura da parte del Tribunale di Torino del ricorso dei rider di Foodora, sospesi dopo aver protestato contro le loro condizioni di lavoro. La centralità assunta negli ultimi anni dal cibo sta cambiando velocemente le abitudini alimentari degli italiani – sottolinea Coldiretti -, anche per gli aspetti relativi al mangiare fuori casa, mentre la potenza del digitale moltiplica le nuove modalità di offerta e fruizione del cibo. Il risultato è il diffondersi delle società di food delivery che sono diventate una importante opzione per chi non ha voglia di cucinare o di uscire di casa, ma vuole comunque garantirsi piatti serviti in locali e ristoranti. Alcuni siti hanno una diffusione internazionale, altri nazionale o locale, ma in generale la copertura è maggiormente garantita nelle grandi città, mentre più ridotta è l’offerta nelle periferie, dove il servizio è inferiore.
L’offerta – continua la Coldiretti – spazia dalle diverse versioni di pizza ai piatti etnici, fino ai classici della tradizionale alimentare italiana come la pasta, consegnati in contenitori termici che garantiscono che il piatto si mantenga caldo. Il trasporto avviene principalmente in bicicletta, ma anche con motorini, per ovviare ai vincoli delle zone centrali a traffico limitato delle grandi città. I tempi di consegna sono solo in alcuni casi prefissati e non superano i sessanta minuti, ma è possibile stabilire una fascia oraria precisa, mentre per quanto riguarda il pagamento è diffuso quello online e non sempre è possibile quello in contanti.
Tra i siti più gettonati che si contendono il mercato nazionale ci sono Just Eat, Foodora, Deliveroo, ma in Italia – spiega la Coldiretti – si moltiplicano anche le realtà locali con forte penetrazione nelle aree di riferimento. La possibilità di scelta è normalmente molto ampia, anche se varia a seconda del luogo di consegna, con maggiori difficoltà per le zone più isolate. Sui costi è in atto una competizione tra i diversi player con offerte gratuite di trasporto, promozioni e ribassi. “Una guerra commerciale che – conclude la Coldiretti – rischia di ripercuotersi sulla l’interna filiera, dalla gestione del personale ai conti dei ristoratori, fino ai loro fornitori dei prodotti agricoli e alimentari”.