MILANO (LaPresse) – Coldiretti: arriva l’autunno dopo un’estate che si è classificata in Italia, dal punto di vista climatologico, al quinto tra le più calde dal 1800 con temperature di ben 1,74 gradi superiori alla media storica. Ma con la caduta del 56% di precipitazioni in piu’ rispetto alla media. È quanto emerge dalle elaborazioni Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr in occasione dell’arrivo dell’autunno 2018. Avrà inizio il 23 settembre con l’equinozio di settembre: alle ore 3,54 italiane quando i raggi del Sole saranno perfettamente perpendicolari all’equatore della Terra.
Finisce così una stagione segnata da nubifragi, trombe d’aria, bombe d’acqua e grandinate. Si sono alternati al sereno colpendo la Penisola a macchia di leopardo con un impatto sulla stagione turistica e sull’agricoltura. Nelle campagne si contano oltre mezzo miliardo di danni in agricoltura dall’inizio dell’anno. Per le anomalie climatiche che hanno decimato i raccolti, distrutto coltivazioni, abbattuto alberi e allagato aziende, ma anche provocato frane, smottamenti e alluvioni. Le condizioni climatiche sono state una vera manna per appassionati, buongustai e raccoglitori di funghi e tartufi, i frutti piu’ preziosi dell’autunno, dopo l’annata nera dello scorso anno provocata dalla siccità.
Con l’autunno arriva la raccolta dei funghi e del tartufo
La nascita dei funghi che per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali, una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco. Dopo un 2017 particolarmente negativo per gli effetti della siccità ha lasciato a mani vuote molti appassionati ricercatori. Le previsioni quest’anno sono molto positive con un raccolto ben superiore a quello delle annate normali. Negli oltre 10 milioni di ettari di bosco che coprono un terzo dell’Italia. L’attività di ricerca di porcini, finferli, trombette, chiodini – continua la Coldiretti – non ha solo una natura hobbistica che coinvolge moltissimi vacanzieri. Svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive. Dove rappresenta un’importante integrazione di reddito per migliaia di “professionisti” impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici.”
Circa duecentomila raccoglitori ufficiali per la raccolta del tartufo
Positive le premesse anche per la raccolta del Tuber magnatum Pico. Si sviluppa in terreni freschi e umidi sia nelle fasi di germinazione che in quella di maturazione. Archiviata la disastrosa scorsa annata segnata dalla siccità, le stime positive poggiano oggi sulla neve invernale e su una estate molto umida. Consentirà – continua la Coldiretti – anche quotazioni piu’ abbordabili rispetto al 2017. Quanto è stato raggiunto il massimo storico di 6000 euro al chilo per pezzature medie attorno ai 20 grammi al borsino del tartufo di Alba, punto di riferimento a livello nazionale.
Dal Piemonte alle Marche. Dalla Toscana all’Umbria. Dall’Abruzzo al Molise, ma anche nel Lazio e in Calabria sono numerosi i territori battuti dai ricercatori. Il frutto piu’ prezioso dell’autunno è da questi giorni il protagonista di mostre, sagre e manifestazioni. Che stanno entrando nel vivo in tutta Italia e che rappresentano una ottima occasione per acquistare o assaggiarlo nelle migliori condizioni e ai prezzi piu’ convenienti.
Si stima che siano coinvolti complessivamente circa duecentomila raccoglitori ufficiali che riforniscono negozi e ristoranti. Ed alimentano un business che comprensivo di indotto sviluppa un valore stimato in circa mezzo miliardo di euro tra fresco, conservato o trasformato. Anche grazie alla grande capacità di attrazione turistica ed enogastronomica. Tra le novità di quest’anno – spiega la Coldiretti – la conferma da parte della Direzione Generale Agricoltura dell’Unione Europa che funghi e tartufi spontanei raccolti in natura, devono essere obbligatoriamente etichettati con il luogo di raccolta. Una misura importante per evitare che prodotti stranieri vengano spacciati per italiani. Come purtroppo spesso è avvenuto fino ad ora. Finalmente sarà possibile sapere se i pregiati frutti del bosco sono stati raccolti nella Penisola o se sono arrivati in Italia da Paesi lontani con minore freschezza e garanzie di qualità e sicurezza alimentare.