Coldiretti/Ixè: 1 italiano su 10 mente per uscire di casa

I dati durante la quarantena

Foto Claudio Furlan - LaPresse 20 Marzo 2020 Milano(Italia) News Lunga fila al supermercato Esselunga di via Gae Aulenti Photo Claudio Furlan/Lapresse 20 March 2020 Milano (Italy) Long line at the Esselunga supermarket in via Gae Aulenti

ROMA – Piu’ di un italiano su dieci (11%) non rispetta le indicazioni ed i divieti in termini di uscite da casa, spostamenti e rispetto delle distanze sociali, come dimostra purtroppo la presenza di ancora troppe persone all’aperto. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ sui comportamenti degli italiani nel tempo del coronavirus. Per di uscire di casa si trovano spesso giustificazioni fantasiose ma la piu’ gettonata è senza dubbio quella di dove fare la spesa.

Nonostante l’emergenza Coronavirus e gli inviti a restare a casa quasi 1 italiano su 3 (30%) – sottolinea la Coldiretti – non resiste nemmeno 72 ore. Prima di dover uscire per fare la spesa in negozi, supermercati e alimentari. Il risultato è che – sottolinea la Coldiretti – nel 38% delle case degli italiani sono state accaparrate scorte di prodotti alimentari e bevande. Per il timore di non trovali più disponibili sugli scaffali. Nelle dispense sono stati accumulati soprattutto nell’ordine, pasta, riso e cereali (26%). Poi latte, formaggi, frutta e verdura (17%), quindi prodotti in scatola (15%), carne e pesce (14%), salumi e insaccati (7%) e vino e birra (5%), secondo Indagine coldiretti/iXE’.

Un comportamento pericoloso per la salute, per l’attesa nelle lunghe file. Ma che favorisce le speculazioni dal campo alla tavola e anche – evidenzia la Coldiretti – gli sprechi di cibo in un momento delicato per le forniture alimentari del Paese. Una situazione che mette sotto pressione il lavoro di oltre tre milioni di italiani. Ai quali è stato richiesto di continuare ad operare nella filiera alimentare, dalle campagne all’industrie fino ai trasporti, ai negozi e ai supermercati. Per garantire continuità alle forniture di cibo e bevande alla popolazione.

(LaPresse)

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