MILANO – L’agricoltura è l’unico settore produttivo a far registrare un calo congiunturale del valore aggiunto anche per effetto della deflazione nei campi, dove la frutta estiva, dalle albicocche alle pesche, è stata pagata pochi centesimi, circa il 30% in meno rispetto allo scorso anno e al di sotto dei costi di produzione. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento ai dati Istat sull’andamento del Pil in Italia nel terzo trimestre 2019 che vede calo dell’attività per l’agricoltura e contenuti aumenti del valore aggiunto reale per l’industria e per l’insieme del terziario.
“Gli agricoltori – sottolinea la Coldiretti – per potersi permettere un caffè devono vendere tre chili di frutta sulla quale pesano quest’anno i drammatici attacchi della cimice asiatica, che nelle regioni del Nord ha distrutto i raccolti in numerose aziende. Serve intensificare l’attività di controllo e vigilanza anche per evitare che vengano spacciati come nazionali prodotti importati ma – conclude la Coldiretti – è anche necessario al più presto il recepimento della direttiva Ue 2019/633 in materia di pratiche commerciali sleali del 17 aprile 2019 per ristabilire condizioni contrattuali più eque lungo la catena di distribuzione degli alimenti, con l’introduzione di elementi contrattuali e sanzionatori certi rispetto a prassi che finora hanno pesantemente penalizzato i produttori. (LaPresse)