Milano, 26 ago. (LaPresse) – Scatta l’obbligo di indicare in etichetta l’origine per pelati, polpe, concentrato e degli altri derivati del pomodoro “per smascherare l’inganno dei prodotti coltivati all’estero e importati per essere spacciati come italiani”. Lo afferma la Coldiretti nell’annunciare che è scaduto il termine di 120 giorni previsto per l’entrata in vigore, dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del 26 febbraio 2018, del decreto interministeriale. Questo per l’origine obbligatoria sui prodotti come conserve e salse. Oltre al concentrato e ai sughi, che siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro. “I prodotti Made in Italy ottenuti con pomodori coltivati e trasformati in Italia saranno finalmente riconoscibili sugli scaffali dalla dicitura ‘Origine del pomodoro: Italia’”.
precisa Coldiretti
Le confezioni di tutti i derivati del pomodoro, sughi e salse prodotte in Italia dovranno avere d’ora in poi obbligatoriamente indicate in etichetta. Paese di coltivazione del pomodoro e Paese di trasformazione del pomodoro. Se queste fasi avvengono nel territorio di più Paesi possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: Paesi Ue, Paesi Non Ue, Paesi Ue e non Ue. Per consentire lo smaltimento delle scorte dei prodotti che non soddisfano i requisiti previsti dal decreto. Questo perchè immessi sul mercato o etichettati prima dell’entrata in vigore del provvedimento, possono essere commercializzati entro il termine di conservazione previsto in etichetta.