NAPOLI – A luglio l’operazione della polizia nel centro storico con 25 misure cautelari ha assestato un duro colpo al ‘sistema’ Mazzarella-Buonerba. Ne sono certi gli investigatori, che da allora registrano un pericoloso vuoto di potere nei vicoli. Tanti i clan che vorrebbe subentrare ai Mazzarella-Buonerba, a partire dai Contini del Vasto, inseriti nell’Alleanza di Secondigliano. Con l’ordinanza cautelare a luglio sono stati fermati uomini, considerati dagli investigatori di primo piano. La Procura ha identificato come figure di vertice del clan Michele Mazzarella e il cugino Luciano Barattolo. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, tutti gli altri facevano riferimento diretto a loro. L’ordinanza ha inoltre individuato figure chiave con ruoli operativi, tra cui Gaetano Galiero, Salvatore Di Caprio e Ciro Rosario Mazio.
In seguito al maxi blitz della Procura, il clan Mazzarella ha subito un duro colpo, con l’arresto di 25 persone. L’indagine, che si è svolta tra il 2022 e il 2023, ha smantellato la struttura dell’organizzazione, azzerando le sue figure di spicco e impedendo una rapida riorganizzazione. La struttura del clan è piramidale, hanno spiegano gli investigatori. Gli inquirenti hanno definito l’organizzazione come una “confederazione” con tre principali ramificazioni territoriali: al Connolo (Rione Sant’Alfonso) Gestita dalle famiglie Barattolo e Galiero.
A Forcella il gruppo guidata dalla famiglia Buonerba. A Poggioreale la famiglia Nunziata. Questo duro colpo al clan Mazzarella ha creato un
vuoto di potere di cui potrebbero approfittare i rivali storici, in particolare l’Alleanza di Secondigliano, che sta già pianificando una strategia per espandere la propria influenza.