Napoli – Le pistole erano nascoste in un pannello dietro a un vecchio e grosso stereo, del tipo a cassette. Impossibile per gli agenti trovarle al primo colpo. Lo sapevano bene. Tanto che hanno dovuto passare al setaccio l’abitazione di Antonio Alfieri. Palmo a palmo. E in via Gentileschi è arrivato un piccolo plotone lunedì sera. C’erano gli agenti del commissariato e della municipale (unità Antiabusivismo edilizio), con il supporto delle unità cinofile dell’Ufficio Prevenzione Generale. Almeno dieci gli agenti entrati nelle palazzine in via Artemisia Gentileschi. Sembrava un’operazione bellica. Dopo circa un’ora i poliziotti hanno rinvenuto, in una cantinola in uso all’uomo e trasformata in abitazione, la pistola Beretta semiautomatica calibro 9×21 con matricola parzialmente abrasa, completa di caricatore con 8 cartucce Luger calibro 9×19 e la pistola a tamburo Lebel calibro 8 senza matricola.
Le armi erano nascoste dietro allo stereo, mentre, in un mobile della cucina, hanno trovato un bilancino di precisione. Tutto sequestrato. Inoltre – secondo la questura – durante il controllo sono emersi altri particolari: l’uomo, proprietario di un appartamento nello stesso stabile, vi avrebbe avviato dei lavori di ristrutturazione ordinaria e straordinaria senza autorizzazione.
Antonio Alfieri, 50 anni, è stato arrestato per porto, detenzione e ricettazione di armi da sparo clandestine ed è stato denunciato per violazioni al testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. Inoltre, entrambi gli immobili (cantinola ed appartamento) sono stati sottoposti a sequestro.
Gli investigatori lo ritengono vicino al ‘sistema di Pianura’, gruppo Calone-Esposito. Infine, gli agenti hanno accertato che anche altre due cantinole dello stabile erano state trasformate in un miniappartamento in uso ad una 39enne napoletana che è stata denunciata per occupazione abusiva e per violazioni al testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia.
Alfieri è stato accompagnato negli uffici del commissariato, per le formalità di rito. E poco più tardi condotto nel carcere di Poggioreale. In attesa dell’udienza di convalida questa mattina davanti al gip De Angelis. E’ difeso dall’avvocato Luca Mottola. Ci sono diversi dettagli ora sul tavolo degli inquirenti: le pistole erano perfettamente funzionanti e sono state trovate anche le munizioni. Perché le due pistole erano state nascoste nella cantinola? A cosa sarebbero servite?