Napoli – Un coltello nelle mani di un 15enne è un segnale allarmante. Un sintomo di una cultura che fatica a trovare un equilibrio, dove la violenza e la prevaricazione sembrano essere le uniche soluzioni ai conflitti.
I Carabinieri del comando provinciale di Napoli, impegnati in una costante lotta contro la diffusione delle armi, non si limitano a sequestrare le lame dalle strade, ma cercano di raggiungere le coscienze di chi le impugna.
Le campagne di sensibilizzazione, condotte su più livelli istituzionali, si affiancano a un’azione capillare sul territorio: controlli nelle piazze, nei locali della movida, e, negli ultimi giorni, anche nelle stazioni della metropolitana.
Nella stazione di Piscinola, i militari della compagnia Vomero, dotati di metal detector, hanno fermato tre giovani armati di coltelli. Il primo, appena diciottenne, aveva in tasca un coltello a serramanico di 15 centimetri. Gli altri due, di 15 e 16 anni, portavano ciascuno un pugnale alla cintura.
La scusa ricorrente, “devo potermi difendere”, nasconde una pericolosa inconsapevolezza: “Non sapevo fosse illegale!”, rispondono molti.
Queste tre lame si aggiungono al lungo elenco di armi sequestrate dai Carabinieri di Napoli. Da gennaio a settembre, sono state sequestrate 206 armi da fuoco, 51 in più rispetto allo stesso periodo del 2023. Le armi da taglio sequestrate sono state 263, 91 in più rispetto all’anno precedente.
Nel 2024, i Carabinieri hanno sequestrato anche 90 oggetti utilizzati come armi improprie (mazze, tirapugni, nunchaku), 13 in più rispetto al 2023.
Una media che si traduce in quasi due armi sequestrate al giorno.
La lotta contro la diffusione delle armi è una battaglia che richiede un impegno costante da parte di tutti. Le forze dell’ordine, con la loro azione sul territorio, sono in prima linea, ma è fondamentale anche un cambio di mentalità, un’educazione alla non violenza e al rispetto della legge.