ROMA – Arrestata per coltivazione casalinga di cannabis in casa. Protagonista della vicenda Rita Bernardini, esponente del Partito Radicale, fermata questa mattina dai carabinieri della compagnia di Roma. Il motivo, dunque, rappresentato dalla sua stessa battaglia, da un ‘credo’ che porta avanti ormai da anni.
La battaglia di Rita Bernardini
Come noto, infatti, la Bernardini è in prima fila praticamente da sempre per la liberalizzazione delle droghe leggere. A cominciare proprio dalla coltivazione della cannabis, motivo per il quale l’esponente dei Radicali aveva deciso di realizzare una piccola piantagione nella sua abitazione capitolina. Secondo le ultime informazioni, al momento sarebbe in stato di fermo presso il comando dei carabinieri di via Cassia. È accaduto tutto nel momento in cui la Bernardini si stava recando a Parma con il treno. Improvvisamente, infatti, è stata intercettata dai militari dell’Arma che l’hanno costretta, di fatto, a fare un passo indietro fermandosi nella Capitale. È stata la stessa radicale a raccontare la vicenda attraverso un post social a tratti provocatorio.
Il post e le reazioni
“Forse è la volta buona – si legge – Telefonata dei carabinieri: lei è in casa? No, veramente sono sul treno per andare a Parma (laboratorio spes contra Spem nel carcere), sto fuori due giorni. Deve venire qui! Ho fatto appena in tempo a scendere dal treno – ha concluso – e ora sono su un taxi verso casa. Cannabis regolamentata! Accesso alle cure!!!”. Sulla vicenda si è espresso anche il noto giornalista italiano Marco Taradash, che ha manifestato la sua solidarietà alla Bernardini: “Dopo anni di autodenunce – ha dichiarato – Rita Bernardini stamani è stata chiamata in caserma dai Carabinieri. Si apre un’altra questione di giustizia e di umanità: se l’uso terapeutico della marijuana è legale ma la produzione legale è molto inferiore alle necessità dei malati dove sta l’errore?”. A definire alcuni dettagli della vicenda anche l’avvocato Giuseppe Rossodivita, che ha raccontato di come i carabinieri abbiano perquisito l’abitazione della sua assistita, raccogliendo alcuni campioni dalle piante di marijuana.