“Come disfarsi del cadavere”: la ricerca del compagno di Giulia

L’omicidio di Giulia Tramontano sarebbe stato premeditato dal compagno Alessandro Impagnatiello almeno qualche ora prima. Ne sono convinte il procuratore aggiunto Letizia Mannella e la pm Alessia Menegazzo che indagano sulla morte della 29enne con i carabinieri di Milano sulla base di alcune chat e ricerche online su “come disfarsi del cadavere”. Lo hanno detto durante la conferenza stampa in Procura a Milano. Presente anche il Comandante provinciale dei Carabinieri, Iacopo Mannucci Benincasa. In particolare le “stringhe di ricerca” hanno permesso di collocare in un orario preciso l’omicidio avvenuto dentro casa, fra le 19 e le 20.30 di sabato sera 27 maggio. Il killer prova a dare fuoco al corpo di Giulia senza vita, nel quale c’è anche quello del figlio di sette mesi, ci prova due volte: nella basca da bagno e poi nel box di famiglia, ma non ci riesce. Così seppellisce il cadavere in un campo. Fra la morte e l’occultamento del corpo dato alle fiamme due volte passano alcune ore che gli inquirenti stanno ricostruendo: con le telecamere si è ricostruito almeno un primo segmento di un’ora e mezza.

L’arma del delitto

L’arma che ha ucciso Giulia Tramontano sarebbe stato un coltello. La 29enne lo avrebbe inizialmente tenuto in mano e avrebbe cominciato a muoverlo in aria mentre cucinava. E’ la versione che Alessandro Impagnatiello, accusato di omicidio con premeditazione della compagna, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale, avrebbe fornito ieri notte a carabinieri e pubblici ministeri durante l’interrogatorio in cui ha confessato l’omicidio. Lo si apprende da fonti investigative nelle ore in cui proseguono gli accertamenti sulla casa di via Novella 14 a Senago, nel Milanese. Gli elementi chiave alla base della confessione sono state le tracce di sangue nell’auto dell’uomo e sulla scena del crimine oltre alla contraddittorietà delle sue versioni. Le dichiarazioni sono però ancora al vaglio degli inquirenti per una serie di circostanze che non tornano.

Anche i social si fanno sentire

Cresce l’indignazione anche sui social. Nelle ultime ore partono gli hashtag online su Instagram, Twitter e TikTok: #losapevamotutte e #GiuliaTramontano sono fra i primi in classifica. Il profilo social di Giulia (qui il profilo Instagram) intanto risulta ancora aperto.

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