NAPOLI – Commando di fuoco in azione: quattro automobili crivellate di colpi. E’ successo intorno alla mezzanotte di ieri in via Molino del Salice, a duecento metri di distanza dal commissariato di polizia di Ponticelli. Il raid di piombo si è consumato al civico 46. Ad agire, verosimilmente, più di una persona. Il gruppo si è fermato nei pressi delle palazzine popolari e ha aperto il fuoco, per poi dileguarsi nel nulla. Zero testimoni, come sempre, l’omertà si taglia a fette a Ponticelli.
Nove i bossoli trovati dagli agenti di polizia, giunti sul posto a raccolta dell’ennesima segnalazione di spari inviata dai residenti. Ormai una costante, da queste parti.
“Correte, stanno sparando”, la frase pronunciata al telefono da un abitante. Giunti sul posto, i poliziotti hanno trovato quattro auto danneggiate dai proiettili. Fori nelle fiancate e parabrezza in frantumi, sull’asfalto la manciata di bossoli. Al vaglio degli investigatori la presenza nel quartiere di telecamere di videosorveglianza.
I clan di Ponticelli hanno cambiato target. Meno agguati, almeno nell’ultimo periodo, ma una serie di spari e raid incendiari contro i veicoli. In ogni caso, si tratta di messaggi che non lasciano spazio a interpretazioni. Di ultimatum in piena regola.
La zona di via Molino del Salice, indicata dai residenti con il nome di “‘Abbasc’ ’a chicca”, sarebbe sotto l’influenza criminale del clan De Martino, gli XX nemici del cartello a tre teste composto dalle organizzazioni dei De Luca Bossa, Minichini e Casella. Una guerra che si trascina da ormai 24 mesi e che ha tinto le strade dei vari lotti di Ponticelli di sangue, troppo sangue. “Ma via Molino del Salice è sempre stata fuori da certe dinamiche”, commentano le persone del posto, incredule e al tempo stesso assuefatte. Nella storia recente di Ponticelli, la strada compare nelle parole del collaboratore di giustizia Tommaso Schisa, che agli inquirenti parlò di tale “’o minorenne”, residente proprio qui, autore di numerose ‘stese’ contro gli ‘XX’ per conto dei De Luca Bossa, dei Minichini e, appunto, degli Schisa di San Giovanni a Teduccio.
Domani, intanto, è un mese esatto da un altro atto plateale della faida di Napoli Est. Era la notte del 13 settembre quando un’automobile con scritte offensive all’indirizzo del clan De Micco fu data alle fiamme in via Carlo Miranda. La zona è sotto il controllo criminale dei ‘Bodo’, sostengono gli investigatori che seguono gli sviluppi della mala locale. Un attacco diretto al cuore della cosca guidata da Marco De Micco, oggi detenuto, ma che può contare sul sostegno di un’organizzazione criminale feroce e, soprattutto, sostenuta dal clan Mazzarella. Le indagini sull’incendio della vettura, sulla quale era stato posizionato un wc, guardano inevitabilmente verso i De Luca Bossa, acerrimi nemici dei Bodo e del clan De Martino. Lo stesso solco del lavoro investigativo sugli spari di ieri notte. Poco prima del rogo della vettura, i residenti avevano segnalato l’esplosione di colpi di arma da fuoco in via Manlio Rossi Doria. Almeno tre i proiettili isolati dagli abitanti. Appena tre giorni più tardi, nel pomeriggio del 16 settembre, due pregiudicati con un passato nelle file della cosca dei Sarno furono gambizzati in pieno giorno ancora in via Carlo Miranda.