Commercio estero, Istat: “Su import e disavanzo a febbraio, boom deficit energetico”

A febbraio crescono le importazioni e il disavanzo commerciale in Italia, ma a fare il boom è il deficit energetico, più che triplicato nel giro di un anno.

MILANO – A febbraio crescono le importazioni e il disavanzo commerciale in Italia, ma a fare il boom è il deficit energetico, più che triplicato nel giro di un anno. Le ultime stime dell’Istat mostrano come l’avanzata dell’import superi quella dell’export per +5,4% a +1,6% rispetto al mese precedente, con un aumento dovuto all’incremento delle vendite verso entrambe le aree, Ue (+1,3%) ed extra Ue (+2,0%). Se un anno fa a febbraio il commercio estero era in avanzo di 4.750 milioni di euro, quest’anno il disavanzo tocca quota 1.662 milioni di euro.

Con aumento di quasi tre volte e mezzo, si fa notare l’aumento molto più ampio del deficit energetico, passato dai -2.213 milioni di euro del 2021 ai -7.263 milioni di euro di quest’anno. Come osserva l’Istat, su base annua “il deficit energetico si amplia sensibilmente e il saldo nell’interscambio di prodotti non energetici, seppur ampiamente positivo, si riduce rispetto a febbraio dello scorso anno”. Inoltre, l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici si riduce a 5.600 milioni, da 6.964 milioni di febbraio 2021.

Nel trimestre iniziato a dicembre e concluso a febbraio la tendenza si accentua rispetto al precedente: l’export cresce del 5,8%, l’import del 13,6%. Prendendo a riferimento il febbraio dello scorso anno, nello stesso mese del 2022 le esportazioni sono cresciute del 22,7% (verso l’area Ue del 24,0% e verso i mercati extra Ue del 21,1%, poco più del doppio registrato dalla crescita delle importazioni, balzate del 44,9%, per un dato che coinvolge sia l’area Ue (+28,3%) sia, in misura molto più ampia, l’area extra Ue (+69,6%).

Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export si segnalano: metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+24,4%), sostanze e prodotti chimici (+34,1%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+23,1%) e prodotti petroliferi raffinati (+98,5%). Su base annua, i paesi che forniscono i contributi maggiori all’incremento dell’export nazionale sono Germania (con un aumento del 21,3%), Stati Uniti (+24,4%), Francia (+16,0%) e Spagna (+33,3%).

Nei primi due mesi del 2022, la crescita tendenziale delle esportazioni (+22,6%) è dovuta in particolare all’aumento delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+25,6%), sostanze e prodotti chimici (+32,0%) e mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+38,2%). A febbraio 2022 i prezzi all’importazione crescono dell’1,6% su base mensile e del 18,5% su base annua.

LaPresse

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