ROMA – Un mese positivo per il commercio, ma la ripresa degli affari è ancora lenta. Secondo l’Istat a febbraio le vendite al dettaglio hanno fatto registrare un miglioramento, rispetto a gennaio, dello 0,4% in valore e dello 0,9% in volume. A dare respiro agli incassi dei commercianti sono sia le vendite di beni alimentari (+0,4% in valore e +1,2% in volume), sia quelle di beni non alimentari (+0,3% in valore e +0,7% in volume).
Il settore, però, vive un momento molto complicato. E la fotografia dell’Istat è impietosa: “Nel trimestre dicembre 2017-febbraio 2018 l’indice complessivo registra un calo congiunturale dello 0,7% sia in valore che in volume. Nello stesso periodo diminuiscono sia le vendite di beni alimentari (-0,8% in valore e -0,9% in volume), sia quelle di beni non alimentari (-0,6 in valore e in volume). Rispetto a febbraio 2017, le vendite al dettaglio diminuiscono dello 0,6% in valore mentre il volume rimane stazionario. Il valore delle vendite di prodotti alimentari non subisce variazioni, mentre il volume aumenta dello 0,9%. Le vendite di prodotti non alimentari diminuiscono sia in valore sia in volume (rispettivamente -1,1% e -0,6%)”, si legge nei dati forniti dall’Istituto.
Sono soprattutto le piccole imprese a soffrire la crisi, mentre a livello tendenziale il valore delle vendite al dettaglio non registra variazioni per la grande distribuzione, “mentre è in calo per le imprese operanti su piccole superfici (-1,7%)”, aggiungono dall’Istat. Regge l’urto il commercio elettronico, ma per il prossimo governo nazionale il tema del rilancio del commercio sarà assolutamente ineludibile se si vuole davvero rimettere in piedi il Paese.